32 articoli dell'autore Paola Palmieri

Paola Palmieri 25/05/2021 0

Marketing agroalimentare: la giusta strategia di comunicazione

Il mercato in generale e quello agroalimentare in particolare che indagheremo oggi più a fondo, complice un anno di grandi cambiamenti dovuti alla pandemia, si è trasformato. Come? Andando incontro a nuovi bisogni ed esigenze da parte del cliente. Le abitudini d’acquisto, infatti, sono profondamente cambiate e i clienti oltre a incrementare i loro acquisti on-line – rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – cercano prodotti di qualità a km 0.  Oggi si ha più tempo per stare in casa, ai fornelli e assaporare i gusti della tradizione per questo è molto importante mettere a punto la strategia ideale per migliorare il tuo business, non restare indietro con i tempi e cogliere tutte le opportunità che il settore offre. Proviamo insieme a dare uno sguardo più da vicino al settore agroalimentare: di cosa si occupa nello specifico? Cos’è il settore agroalimentare Se in passato il settore agroalimentare era associato sostanzialmente a quello agricolo, con il tempo questo concetto si è ampliato notevolmente e in esso rientrano tutte le attività di produzione, trasformazione, distribuzione e consumo che riguardano i prodotti alimentari, bevande incluse.  Quindi non solo agricoltura ma anche pesca, allevamento e industria alimentare. Il trend di quest’ultimo anno, come abbiamo anticipato, ha cambiato volto alle aziende ridefinendone i confini e trasferendole da un piano fisico e territoriale ad uno più ampio: il digitale. Numerosi gli e-commerce che sono spuntati e che gestiscono distribuzione e vendita non solo a livello locale ma anche nazionale e internazionale. Numeri alla mano vediamo quanto vale il settore. I numeri degli e-commerce del settore Se nel 2019 – prestando fede ad una ricerca del Politecnico di Milano - gli acquisti hanno sfiorato circa i 32 miliardi di euro e il settore agroalimentare valeva circa 2 miliardi di euro. Questo vuol dire che l’agroalimentare aveva una fetta piuttosto golosa della torta: circa il 5% dell’intera domanda dell’e-commerce. Il fiore all’occhiello del Made in Italy sta proprio qui, ecco perché è necessario puntare in alto e investire in precise strategie di marketing. Quali? Vediamole insieme. Perché investire nel marketing agroalimentare Una comunicazione efficace è il segreto del successo, anche in questo settore dove il marketing è a fare la differenza. Bisogna saper promuovere il prodotto e sfruttare le giuste leve con una strategia ben pianificata che punta a conquistare il cuore del consumatore finale.  Di lui interessa il livello di soddisfazione e diversi gli strumenti di cui è possibile avvalersi: siti, blog, social network e chat. Come muoversi in questo campo? Con un’analisi attenta del settore, dei numeri e della concorrenza valorizzando l’unicità del tuo prodotto e presentandolo al giusto prezzo.  Come aumentare visibilità dei prodotti Prima di partire con la pianificazione della tua strategia di marketing devi avere chiaro in mente alcuni elementi: • il budget a disposizione • la tipologia di prodotto che offri • il consumatore a cui intendi rivolgerti.  La risposta del consumatore, e gli acquisti che ne derivano, sarà la bussola che ci indicherà se e come proseguire su questa strada. Cerca di attirarlo con il packaging perfetto: anche l’occhio vuole la sua parte e può esaltare la bellezza di un prodotto facendocelo preferire ad un altro.  Cerca di promuovere il prodotto con tutti gli strumenti che hai a disposizione e in questo il web fa davvero la differenza. Gli acquisti si fanno soprattutto con lo smartphone, snellisci il processo di acquisto e invoglia a concludere un ordine con foto accattivanti e raccontando storie che descrivano il prodotto, esaltandone i punti di forza.  Se hai trovato interessante la lettura del nostro articolo, continua a seguirci e a scriverci su marketing e non solo. Non perderti il prossimo appuntamento: tante novità ti aspettano.   
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Paola Palmieri 15/05/2021 0

La favola di Biancaneve: una strategia al bacio

Alzi la mano chi in questi ultimi giorni non si è imbattuto in qualche immagine che ritraeva la protagonista di una delle favole più dolci che ci siano. Biancaneve, nata dalla penna dei fratelli Grimm e resa celebre dal cartoon della Disney, è tornata in auge per una polemica venuta fuori dalla penna di due giornaliste della carta stampata: il San Francisco Gate. Ti sei chiesto quale e soprattutto contro chi puntavano il dito le due donne?  Ma contro il principe azzurro! Reo – a detta loro - di aver baciato senza consenso la sua dolce principessa che, caduta in un sonno profondo, non poteva decidere se accettare o meno il bacio di vero amore. Il tam tam sui social non si è fatto attendere così come i diversi meme che sono spuntati come funghi e con essi una polemica infinita che ha chiesto alla Disney addirittura di rivedere l’happy ending della fiaba. Questi i fatti ma siamo sicuri che sia andata proprio così? Vediamoli più da vicino.  Disneyland: la ripresa dopo 400 giorni Siamo in California, precisamente ad Anaheim, e tutto nasce da una visita al parco a tema della Disneyland che, dopo più di un anno di chiusura forzata causa covid, ha presentato alla stampa uno spettacolo tutto nuovo e cioè alcune giostre del tutto rinnovate. Al centro della polemica, però, ne finisce una in particolare quella che con nuovi effetti, luci e suoni all’avanguardia ed un’atmosfera sognante riproduce il celebre bacio dato a Biancaneve dal principe.  Un trenino accompagna i visitatori attraverso i luoghi di questa fiaba e mentre i 7 nani fanno capolino tra i turisti per il saluto finale, a dimostrare che il bene vince sempre sul male ecco che appare lui, il Principe azzurro, che si accinge a baciare sulle labbra la dolce Biancaneve. E se lei non volesse? Si interroga la stampa. Suggerendo alla Disney di rivedere la fiaba.  Ma proviamo insieme ad analizzare la situazione con uno sguardo attento e critico e da tutta una nuova prospettiva: quella del marketing. Biancaneve: una fiaba da acchiappaclic Si tratta infatti di un’audace mossa messa in atto per richiamare l’attenzione sull’evento. Nessuna levata di scudi dunque. Parliamo di un piccolo quotidiano che ha lanciato un titolo sensazionalistico per attirare l’attenzione su di sé e ci è riuscito molto bene. La notizia a suoni di like è rimbalzata su diversi quotidiani online (anche più prestigiosi e non solo americani) e la storia così ha fatto il giro del mondo.  Si tratta di un caso da manuale di click bait e qui scende in campo il marketing. Vediamo di cosa si tratta nello specifico e di quanto abili siano state le giornaliste di SFGate. Definizione vuole che il click bait parta proprio da un titolo esagerato e una notizia-non notizia il cui scopo è attirare più persone possibili, indurle al clic e quindi portare a casa un traffico maggiore e con esso un interessante rendimento pubblicitario. E qui di clic ce ne sono stati davvero tanti. Il web si è acceso e, sull’onda emozionale, ha condiviso a più non posso la notizia e su tutti i social network, nessuno escluso.  E tu su quale social hai visto palesarsi l’immagine iconica del finale della fiaba di Biancaneve? Sei stato anche tu tra quelli a condividerlo con i tuoi amici e a scherzarci su? Se ti va condividi quest’articolo darai una nuova versione dei fatti. Ma soprattutto continua a seguire il nostro blog e non perderti i prossimi appuntamenti di marketing e non solo. Tante le novità!  
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Paola Palmieri 07/05/2021 0

Festa della Mamma: facciamo marketing insieme

Ogni occasione speciale porta con sé delle opportunità per il marketing da cogliere al volo. Questa domenica, in cui si festeggiano tutte le mamme del mondo, rappresenta un’occasione ghiotta per molti, e-commerce compresi!  I numeri parlano chiaro: le vendite in occasione della Festa della Mamma raggiungono cifre da record e, anche se le mamme non chiedono nulla, un piccolo pensiero è sempre ben gradito. Sfrutta l’onda emozionale di questo momento e approfittane per puntare sui tuoi prodotti.  Noi di marketing e non solo abbiamo raccolto per te qualche suggerimento. Leggiamoli insieme.  1. Crea una sezione dedicata alla Festa della Mamma Ciascun negozio fisico proporrà per le mamme alcuni regali pensati ad hoc: fa la stessa cosa per la tua vetrina online. L’ideale sarebbe quello di creare per tempo una sezione speciale dedicata a tutte le mamme. Rendi più snello il processo di scelta e sarà più semplice concludere l’acquisto. 2. Prepara una guida all’acquisto Quali sono i regali più adatti ad una mamma? Pensa tu a proporre al cliente una lista per lo shopping, così farai loro risparmiare un bel po’ di tempo. Allora via con profumi, candele, accessori o abiti. La lista è davvero lunga punta su quel che tu hai da offrire: anche un bigliettino d’auguri per accompagnare un mazzo di fiori.  3. Offri servizi aggiuntivi Per invogliare all’acquisto ricordati di rendere speciale questo momento e far sentire unico il cliente. Diversi i servizi in più che puoi offrire: dalla consegna gratuita allo sconto ma, visto che anche l’occhio vuole la sua parte, anche una bella confezione regalo può fare la differenza: carta elegante, pratiche scatole, nastrini e fiocchetti a volontà. 4. Possibilità di consegna e resi gratuiti Un fattore che senz’altro deporrà a tuo favore, invogliando all’acquisto online, è la possibilità di veder recapitato il regalo scelto fino a casa. Consegna entro la Festa della Mamma e non oltre con possibilità di reso: è tutto ciò che un cliente desidera! 5. Testa il sito Prima di partire con offerte, guide e incentivi alla vendita fa un piccolo test al tuo sito. Ciò che proprio non ci vuole nel momento in cui c’è un traffico maggiore di utenti è il rischio che il sito vada in crash vanificando ogni sforzo. Non sottovalutare questo passaggio: acquista spazio in più e velocizza ogni operazione che possa portare a casa i frutti. Sei pronto alla prossima idea?  6. Attenzione al cliente Se ti aspetti grandi risultati, dovrai fare la tua parte e prestare grande attenzione ad ogni fase. Cerca allora di predisporre un team che si dedichi interamente, nei giorni prima e dopo questa festa, al cliente e che lo sappia indirizzare al meglio. Sentirsi coccolati invoglia all’acquisto, al contrario, non farlo danneggerà l’azienda. 7. Sms marketing Un modo veloce e intelligente di comunicare al cliente le offerte che proponi è tramite un messaggino che arriva direttamente sul cellulare. Struttura bene il tuo messaggio o perderai un click.  8. Promozioni e giochi a premi Che ne dici di un gioco a premi? A tutti piace ricevere qualcosa gratis e allora studia bene come coinvolgere più persone possibile e convertire i click in acquisto. 9. E-mail marketing Il modo ideale di informare i clienti che ci sono occasioni imperdibili sul sito è qualche settimana prima iniziare ad inoltrare mail informative. Predisporre una campagna del genere servirà a coinvolgere i clienti affezionati e qualche giorno prima a dar loro la sveglia giusta per avvertirli che il tempo sta per scadere! Corri ad acquistare e coinvolgili anche sui social. Come? Leggi il nostro ultimo consiglio.  10. Usa la creatività! Originali, divertenti e mai scontati! I social media sono ottimi alleati nel creare campagne coinvolgenti: realizza un concorso per l’occasione e invita i clienti a creare meme, a taggarsi e a condividere numerosi.  Che ne dici di prendere in prestito qualche idea per aiutare il tuo business? La festa è vicina: facci sapere nei commenti come hai impostato la tua strategia e non lasciarti scappare altri consigli di marketing e non solo nei prossimi appuntamenti.   
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Paola Palmieri 30/04/2021 0

Analisi della concorrenza: cos’è, come farla e perché serve

Cos’è l’analisi della concorrenza Nel settore del marketing l’analisi della concorrenza non è altro che l’osservazione di scelte e strategie delle imprese dei competitor in un ben definito segmento di mercato. Ora, questa analisi si rivela davvero preziosa per poter migliorare la tua strategia aziendale. Perché? Perché se attuata correttamente permette di evitare di inciampare in alcuni tra i più comuni errori o, meglio, di poterti ispirare alle best practice dei concorrenti. Spesso si tende a non sviluppare un’adeguata analisi della concorrenza e questo essenzialmente per due ragioni: o per risparmiare denaro o, peggio ancora, sottovalutando il potere che ha. Se ti stai chiedendo come farla, prosegui pure nella lettura: ti sveleremo ogni segreto. Come fare l’analisi della concorrenza in 3 step Per fare un’adeguata analisi della concorrenza è bene rivolgersi a dei professionisti del settore, in questo caso, a delle vere e proprie agenzie che si occupano di questo. Iniziamo insieme con l’individuare i tre passaggi fondamentali da compiere: determinare il segmento di mercato in cui si opera e il tipo di prodotto o servizio che si propone; sulla base del passaggio precedente, selezionare quali possono essere i principali competitor in azione; individuare quali sono le strategie portate avanti dai competitor, mettendo in evidenza punti di debolezza e punti di forza. Tutto parte dall’individuare i tuoi competitor che è molto più semplice di quanto tu possa credere: o fai ricerche in rete, inserendo luogo e tipologia di impresa, o quattro passi a piedi nella zona in cui operi per scovare e studiare i tuoi eventuali competitor.  I vantaggi Il vantaggio principale di ricorrere all’analisi della concorrenza è quello di entrare in possesso di alcuni dati e informazioni utili ad aggredire il mercato. Non tralasciare elemento alcuno – bilancio, saldo, soci – e procedi scrupolosamente nella raccolta dei dati che poi trasferirai in tabelle che saranno il tuo punto di riferimento.  Vediamo insieme, una volta raccolte più informazioni possibili, come procedere all’analisi della concorrenza vera e propria riordinando ed elaborando tutti i dati. Pronto a scoprirlo? L'elaborazione dati Il metodo migliore è quello di creare tabelle, grafici o fogli di calcolo che possano aiutarti a capire meglio la situazione delle imprese concorrenti e le differenze che ci sono con la tua. Solitamente si punta a mettere in evidenza i prodotti venduti, il fatturato, il tasso di rischio, il ROI (ritorno sugli investimenti) e così via.  In concreto, per confrontare il tuo business con quelle di altre aziende dovrai considerare i ricavi e rapportarli a: • stesso orizzonte temporale • stessa valuta • fattori strutturali. I dati oggettivi sono un importante elemento da cui partire per la propria indagine ma ad essi possiamo affiancare anche considerazioni personali, ossia dati soggettivi preziosi per strutturare una strategia ad hoc.  Al termine dell’analisi è doveroso fermarsi a riflettere su dove è più opportuno intervenire per migliorare il business e colmare gap esistenti: procedi per obiettivi. Per essere più competitivo che ne dici di affidarti al modello di Porter? Ne hai già sentito parlare? Analizza la tua azienda con il modello delle 5 forze competitive Con questo modello, detto anche analisi della concorrenza allargata, puoi individuare le forze che, con la loro azione, erodono la redditività a lungo termine delle imprese. Individuarle il prima possibile permette all’impresa di fronteggiarle adeguatamente. Gli attori di tali forze sono: • Concorrenti diretti • Potenziali concorrenti • Fornitori • Clienti • Produttori di beni sostitutivi che pur producendo prodotti diversi possono intercettare e soddisfare i bisogni dei clienti.  L’analisi della concorrenza è fondamentale per migliorare la tua strategia: qual è la tua esperienza personale? Scrivicelo pure nei commenti e non perderti i prossimi appuntamenti con il marketing e non solo.   
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Paola Palmieri 23/04/2021 0

Social selling: tutto quello che devi sapere

Di sicuro ne avrai sentito parlare e ti sarai imbattuto in discussioni che vedono protagonista il Social selling. Ma esattamente di cosa stiamo parlando? Cosa è e, soprattutto, cosa non è il Social selling. Qual è la differenza con il social marketing? Scopri tutto quel che c’è da sapere su questo mondo nel corso del nostro articolo. Inizia pure la lettura con la sua definizione. Cos’è il Social selling Se cerchiamo Social selling in rete diversi i risultati che ci verranno forniti ma facciamo ordine. Wikipedia suggerisce si tratti del modo in cui un’azienda utilizza i social media e quindi la rete di relazioni messa in piedi dal gruppo aziendale o da un professionista singolo per raggiungere gli obiettivi prefissati.  Linkedin, Twitter e Facebook sono alcuni degli strumenti a disposizione per raggiungere e convincere i potenziali clienti. Ma facciamo attenzione, il Social selling non è solo un tentativo di vendita ma è molto di più. A chiarirci le idee ci può aiutare tutto quello che Social selling non è. Vediamolo nel dettaglio. Cosa non è il Social selling Negli ultimi anni è certo che gli utenti iscritti alle diverse piattaforme social siano cresciuti in modo esponenziale così come sono cresciuti anche gli investimenti pubblicitari. Ma Social selling non è una vendita push sui social a caccia di clienti ma piuttosto un modo per tessere relazioni durature e convincenti. Potremmo più opportunamente avvicinare con una tecnica “pull” piuttosto. Quindi dimentica per un momento le vendite outbound o le fastidiose spam da cestinare e costruisci la tua strategia come brand facendo emergere i tuoi punti di forza, approfondendo, proponendo argomenti interessanti ai tuoi clienti, rispondendo a domande e tessendo la tua relazione di fiducia, solo così accorcerai la distanza tra azienda e consumatore.  Differenza con il social marketing Il Social selling, dunque, è orientato più alla vendita professionale che al marketing. Questo perché il selling ha come obiettivo quello di fidelizzare il potenziale cliente mantenendo una diretta relazione con essi, anche dopo che si è concluso il processo di vendita.  Le fasi principali del Social selling Perché il Social selling funzioni è bene prestare attenzione ad alcuni passaggi fondamentali: 1. Conoscere il bene/servizio offerto: perché chi acquista oggi è bene informato su ciò che vuole e ciò che esattamente non vuole. 2. Conoscere il target a cui ci si rivolge. 3. Scegliere la piattaforma ideale: in base al prodotto e in base al pubblico. 4. Proporre contenuti utili.  Perché non sperimentarlo anche tu? Scopri come.  5 passi per iniziare 1. Crea un brand online: mantenendo un profilo chiaro ed esaustivo che metta in evidenza le tue competenze. 2. Fai ricerche: fare Social selling non deve limitarsi a cercare clienti sui social ma a conoscere ed approfondire l’ambito in cui si orienteranno le interazioni con i prospect (che si spera porteranno alla vendita). 3. Iscriviti a gruppi e prendi parte a discussioni online: ti aiuterà a cogliere diverse opportunità.  4. Sviluppa relazioni: aumentando il rapporto di fiducia creerai terreno fertile per la vendita. 5. Usa gli strumenti giusti: sfrutta le piattaforme ideali a lanciare il tuo business così che i social ti aiutino a monitorare la situazione.  Il Social selling - con i suoi pro e i suoi contro - rappresenta l’occasione perfetta per il tuo business B2B. Diventa un abile social seller cominciando a mettere in pratica tutti i consigli che ti abbiamo fornito fino ad ora. Non trascurare alcun elemento e lavora in linea con le logiche del funnel di vendita solo così potrai raggiungere i tuoi obiettivi: bene e in fretta. Trova, connetti e coltiva le relazioni giuste!  Se hai trovato interessante le informazioni che ti abbiamo fornito nel corso dell’articolo e ti va di approfondire altri ambiti o aspetti legati al marketing e non solo non esitare a scrivercelo nei commenti ma, soprattutto, non perderti i nostri prossimi appuntamenti. Ti aspettiamo!    
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Paola Palmieri 16/04/2021 0

Guida al Phygital marketing

La pandemia in quest’ultimo anno ha sconvolto e cambiato profondamente le nostre vite, anche e soprattutto sul fronte digitale. Abbiamo scoperto, infatti, che possiamo fare tutto online: dalle riunioni in ufficio a quelle di famiglia, ad acquisti di ogni genere passando per aperitivi e molto altro ancora. Ma manca qualcosa: la presenza fisica che con il phygital si prova a colmare. Come? Scoprilo con noi nel corso dell’articolo. Cos’è il Phygital marketing Partiamo dalla sua definizione e da com’è nato. In origine c’era il marketing multicanale poi divenuto omnicanale - con la possibilità di avere una grande ed unica customer experience su più dispositivi - in ultimo il Phygital marketing. Il bisogno di tornare ad una dimensione più umana è stato il motore che ha portato alla sua nascita: Physical (fisico) + digital (e) si uniscono e prende vita un’esperienza tutta nuova in cui il digitale è a supporto del reale.  Se, soprattutto in questi mesi, ti sei chiesto qual è il modo migliore di fare acquisti: online o in negozio, la risposta è tutti e due! Stando ad alcune indagini è emerso che 2 clienti su 10 ancora preferiscono effettuare acquisti di persona. La presenza conta, ecco perché impostare una buona strategia di Phygital marketing diventa fondamentale. L’importante è mettere sempre al centro il cliente e le sue esigenze. Scopriamo insieme come fare.  Come costruire una perfetta customer experience con il Phygital marketing Sia a breve che a lungo termine gli obiettivi del Phygital marketing si devono concentrare sul costruire un’esperienza di acquisto unica che abbia tre caratteristiche chiave: immediatezza, interazione e immersione. Questo consente all’azienda di creare un legame con l’utente che genera fiducia e migliora l’esperienza di acquisto. Come farlo concretamente? Con una campagna di promozione che preveda, ad esempio, coupon online da spendere in negozi fisici o più a lungo termine, portare il digital nella realtà con l’organizzazione di eventi, fiere o incontri vari. Phygital marketing: i vantaggi e gli svantaggi Uno dei principali vantaggi di ricorrere al Phygital marketing sta nell’unire due tipi di esperienze diverse - online e offline - e dare libertà di scelta al cliente. Offrire nuovi modi per poter fruire di un servizio rappresenta un valore aggiunto e il futuro. Se guardiamo all’esperienza in generale non ci sono grandi svantaggi da enunciare. L’unico inconveniente è legato al fattore tempo. Per strutturare al meglio una campagna di Phygital marketing e regolare le tue attività c’è bisogno di tutto il tempo necessario per farlo e talvolta dell’aiuto di una figura competente.  Come integrare il Phygital marketing nel tuo business Se sei una piccola o media impresa e vuoi investire nel Phygital marketing devi essere molto bravo a livello comunicativo e a usare la tecnologia giusta per offrire ai clienti la migliore esperienza d’acquisto. Per farlo hai a tua disposizione diversi strumenti utili: • I social media: Facebook, Instagram, Twitter e altre piattaforme offrono delle vetrine digitali in cui vendere i prodotti e avere una buona visibilità.  • Google my Business: offre strumenti per promuovere la tua attività su Google aggiungendo indirizzo, orari, telefono e altre informazioni utili lasciando ai clienti la possibilità di aggiungere recensioni.  • Negozi pop-up o temporary store.  Alcuni esempi Per copiare qualche idea e incrementare il tuo fatturato, dai uno sguardo a grosse aziende che soprattutto negli Stati Uniti e in Inghilterra hanno fatto del Phygital marketing il loro punto di forza. Qualche esempio? Nike e Amazon Go con le loro app e negozi fisici pronti ad invogliare all’acquisto! Se hai trovato interessante la lettura di quest’articolo e hai compreso le opportunità che il Phygital marketing offre, non perderti altre notizie sul mondo del marketing e non solo. Ti aspettiamo!  
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Paola Palmieri 12/04/2021 0

Brand awareness: cos’è e perché è importante

Prosegue il nostro viaggio nel mondo del marketing e non solo dedicato a chi vuole imporsi in questo settore o semplicemente vuole conoscerlo più da vicino. Proviamo insieme ad indagare un altro argomento importante ma spesso sottovalutato. Hai già sentito parlare di awareness? E il termine brand awareness - preso in prestito dagli inglesi - come può aiutare il tuo business? Proviamo a rispondere a queste e altre domande nel corso dell’articolo e a chiarirti un po’ le idee, passo dopo passo. Iniziamo dalla sua definizione.  Cos’è la brand awareness Come è facile intuire il termine brand awareness ha a che fare con una marca: letteralmente “consapevolezza di un marchio”. La brand awareness sta a indicare il livello di notorietà raggiunto dal tuo brand presso un pubblico e per te diventa fondamentale lavorarci su per aumentare il numero di potenziali clienti e di conseguenza il fatturato. Questo è ancor più vero quando si parla di web marketing: rafforzare la tua presenza online diventa un obiettivo primario, non farlo un errore gravissimo.  Per spiegarlo meglio ci torna utile la piramide di Aaker: ne hai già sentito parlare? Vediamo insieme di cosa si tratta e come può aiutarci.  La piramide di Aaker David Aaker ha pensato ad uno schema molto semplice per poter capire dove è il tuo business e dove lo vuoi portare. La piramide di Aaker detta anche piramide della notorietà di marca è un procedimento impiegato per raccogliere e classificare i dati di ricordo, legati a un marchio, rilevati tramite alcune indagini e ricerche di mercato.  La piramide è suddivisa idealmente in quattro livelli sulla base del grado di memorizzazione della marca da parte del consumatore. Si parte dal livello più basso in cui l’intervistato non cita la marca fino ad arrivare in vetta dove la marca è nota, passando per livelli intermedi di brand recognition in cui l’intervistato riconosce la marca solo se sollecitato e di brand recall in cui l’intervistato riferisce la marca in modo spontaneo. Se per la tua azienda vuoi individuare il punto esatto all’interno della piramide di Aaker hai degli strumenti a tua disposizione. Vediamo quali. Come misurare la brand awareness Gli strumenti migliori per misurare la notorietà di un brand sono: 1. Google Analytics: ti indica il numero di visite, traffico, conversioni, ecc. 2. Insights di Facebook: con indicazioni precise sul traffico web della tua pagina. Differenza tra brand awareness e brand reputation Cerchiamo a questo punto di mettere in evidenza la differenza tra due concetti: • brand awareness: livello di conoscenza del marchio • brand reputation: livello di considerazione che il marchio ha da parte del pubblico e che puoi migliorare con alcuni interventi fino a diventare sinonimo di qualità, una garanzia insomma. Come migliorare la brand awareness Per migliorare la brand awareness della tua azienda scende in campo il marketing: realizza delle campagne  ad hoc per far emergere il tuo brand. Se hai bisogno di qualche consiglio utile noi ti suggeriamo un lavoro molto attento e preciso legato alla SEO: 1. individua la keyword nel tuo ambito: contenuti di qualità legati alla parola chiave aumenteranno la visibilità del tuo brand. 2. segui un calendario editoriale stabilendo con precisione il quando e il come offrire i contenuti giusti ai tuoi utenti: consigli, interviste e guide. Noterai come nel giro di qualche tempo la conoscenza del tuo brand tenderà a crescere e ti aiuterà ad aumentare il fatturato. Ecco perché la brand awareness non va mai sottovalutata e c’è chi ingaggia blogger e influencer proprio per aumentare la sua visibilità.  A te viene in mente qualche esempio pratico? Scrivicelo nei commenti e se hai altre curiosità legate al marketing, non esitare a farcelo sapere. Ti aspettiamo al prossimo appuntamento!  
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Paola Palmieri 30/03/2021 0

SEA marketing: cos’è, a cosa serve e quali strumenti usa

Oggi sentiamo sempre più spesso parlare di termini quali SEM, SEO e SEA: ma qual è la differenza? Sicuri di conoscerla bene? Anche se un po’ tutti iniziamo a masticare termini fino a qualche tempo fa del tutto sconosciuti, è bene sgomberare il campo da eventuali dubbi e chiarire al meglio i concetti. Se cerchi la chiave per una buona campagna di marketing il segreto è tutto qui.  Ti va di approfondire con noi di marketing e non solo il concetto di SEA? Partiamo dalla sua definizione. Cos’è la SEA Facciamo un passo indietro. Il settore del web marketing che si occupa di generare più traffico e dunque di garantirti maggiore visibilità, si definisce Search Engine Marketing (SEM), al suo interno distinguiamo due ambiti: SEO da un lato e SEA dall’altro, spesso complementari per raggiungere l’obiettivo desiderato.  Mentre il SEO non ha quasi più segreti e ci consente, con la giusta tecnica, di raggiungere posizioni performanti sui diversi motori di ricerca, di SEA quasi non se ne sente più parlare. Di cosa si tratta esattamente? Stiamo parlando di una disciplina che si occupa di annunci a pagamento sia su siti partner che su motori di ricerca. Prepara il tuo budget! Come funziona la SEA: due preziosi step Primo passaggio è quello di individuare la migliore piattaforma su cui pubblicizzarsi. Una su tutte è proprio Google e più precisamente Google Ads, strumento promozionale che ha una buona quota di mercato, ma non è l’unico. Ulteriori piattaforme si stanno facendo largo nel settore e consentono di metterti in contatto con un maggior numero di utenti e rendere la tua strategia sempre più precisa e performante. I social network, per esempio, sono al momento da attenzionare: hai già sperimentato Facebook Ads o Linkedin Ads? Non puoi contare su grossi numeri ma essi sono incredibilmente specifici. Secondo step è guadagnarsi la parola chiave giusta e puntare tutto su di lei: vediamo nel dettaglio l’importanza della keyword. Scegliere la parola chiave su cui far convergere la nostra campagna a pagamento, infatti, è un passaggio fondamentale in cui riveste un ruolo centrale il costo. Su Google, ad esempio, ci sono delle vere e proprie aste per conquistarsi la parola chiave prescelta. Ovvio che questo diverso costo per click dipende da più fattori:  • Concorrenza • Ricerca mensile • Richiesta • Offerta degli inserzionisti.  Questi solo alcuni dei fattori ma il lavoro per una buona SEA è molto di più di un semplice costo, ogni elemento va soppesato e ogni aspetto va curato nel dettaglio. Ma veniamo ai vantaggi.  I vantaggi della SEA Il principale vantaggio della SEA è legato alla sua rapidità. Se con una campagna SEO, infatti, i risultati tardano ad arrivare, con la SEA puoi ottenere un ottimo posizionamento già dopo qualche giorno e dunque il costo è ben ripagato.  Tra gli altri vantaggi troviamo anche che, con la SEA, hai la possibilità di raggiungere il tipo di pubblico che vuoi: targettizzazione raffinata. La SEA ti consente, infine, di attirare l’attenzione su di te e migliorare la visibilità del tuo brand aumentando la cosiddetta brand awareness il che si traduce in un maggior numero di conversioni preziose per il tuo business.  Conclusioni  Alla luce di quanto letto fino ad ora risulta evidente che, affinché una campagna di marketing abbia successo e tu possa avere impatti positivi sia fondamentale integrare nel mix strategico campagne di Search Engine Advertising. Attingere a tecniche di SEO e SEA insieme ti aiuterà a procedere armonicamente.  Se hai dubbi o domande non esitare a contattarci o a scrivercelo nei commenti. Per saperne di più sul mondo del marketing e non solo segui i nostri prossimi appuntamenti: ti aspettiamo!  
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Paola Palmieri 19/03/2021 0

Clubhouse marketing: caratteristiche e opportunità

Durante la quarantena quante volte ti è venuta voglia di condividere idee e progetti con amici vicini o lontani, anche migliaia di chilometri? Di far quattro chiacchierare in tranquillità e dar vita a qualcosa di nuovo e stimolante? È proprio da qui che nasce l’idea di Clubhouse. Scopri con noi di Marketing e non solo cos’è, a cosa serve e perché piace tanto. Tu lo stai già usando? Clubhouse: progetto di successo Ultimamente non si sente parlar d’altro, è nato un nuovo social network ricco di opportunità ed è subito febbre da Clubhouse. Tutti lo vogliono, tutti lo cercano: punto di forza? La tua voce e nulla più. Infatti, a differenza degli altri e ben più noti social network che si basano su testo e immagini, Clubhouse in un mondo in cui la fretta la fa da padrona e la necessità di condividere velocemente contenuti detta legge scommette sui contenuti vocali.  Clubhouse: numeri da capogiro Da aprile 2020 – data in cui ha debuttato - a oggi, quasi due milioni i download effettuati e tanta strada ancora da percorrere. Scopriamone insieme le caratteristiche principali.  Da dove nasce l’idea di Clubhouse Clubhouse nasce dall’idea di un ex dipendente Google e di un imprenditore della Silicon Valley che ci hanno visto lungo: con 1500 iscritti è stata da subito valutata 100 milioni di dollari e la sua valutazione è destinata a crescere, ricevendo anche ulteriori finanziamenti. Questo, a sottolineare il trend in crescita per chi scommette sulla tecnologia.  Cos’è Clubhouse e come funziona Clubhouse è una piattaforma social esclusiva che si basa su contenuti audio. Esclusiva perché: 1. Ha la possibilità di utilizzarlo solo chi ha dispositivi Apple (iPhone, iPad…) 2. Non è libera ma si accede dietro invito. Scarichi l’app, crei il tuo account personale e puoi prender parte ad una stanza di conversazione solo se qualcuno che conosci è già dentro: un amico, un collega, un professionista che segui e così via. Una volta lì puoi dare il tuo contributo o semplicemente ascoltare argomenti a te più vicini.  Interessante la possibilità di creare una rete di ascolto e di confronto, raccontare storie e sviluppare progetti e idee con persone sparse in giro per il mondo. A supervisionare il corretto svolgimento della chat un moderatore: il nuovo influencer.  Clubhouse: regole e potenzialità Una caratteristica importante è che "quello che viene detto su Clubhouse, rimane su Clubhouse". Non è infatti possibile scaricare o condividere le conversazioni e i file audio. Questo per proteggere anche la privacy di chi prende parte a queste stanze. In più si osservano regole di gentilezza, cortesia e massimo rispetto.  Qual è l’uso che ne può fare un buon marketer? Più di uno, in effetti, il marketing audio è l’ultima frontiera del content marketing e Twitter per primo ne ha compreso le potenzialità, lanciando a giugno 2020 una funzione per twittare con la voce o altro audio. Di seguito solo alcuni dei modi per utilizzare Clubhouse: 1. Fucina di nuove idee e progetti 2. Ottimo strumento per workshop o gruppi di discussione in eventi più grandi 3. Raccoglie interviste o citazioni 4. Crea marchio personale 5. Espande la tua rete. I vantaggi di Clubhouse L’aspetto più interessante è che associa alla potenzialità di un social network la forza di un podcast con una capacità tutta nuova. Quella di tenere viva l’attenzione con interventi costanti e sempre diversi. Tieni d’occhio Clubhouse già molti i brand chiusi in questa stanza: il futuro è già qui. E tu lo conoscevi già? Diversi i nomi famosi che si son lasciati tentare da Oprah Winfrey a Ashton Kutcher e via dicendo. Essi non fanno altro che aggiungere fascino al nuovo social e donargli valore aggiunto: è infatti diventato una sorta di status symbol e noi non potevamo non parlarne. Se sei curioso di scoprire altri argomenti di Marketing e non solo segui i prossimi appuntamenti: ti aspettiamo!  
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Paola Palmieri 12/03/2021 0

Uso delle app: com'è cambiato nell'ultimo anno e perché

Quest’ultimo anno ha profondamente cambiato il nostro modo di vivere, relazionarci e lavorare: da un punto di vista della tecnologia questo ha segnato un nuovo inizio. Se sfogliamo insieme alcune indagini e ricerche compiute nel 2020 - non solo a livello nazionale ma globale - notiamo che è stato registrato un incremento dei download delle app e su tutti i device. Perché?  I numeri Partiamo dai numeri che fotografano perfettamente la situazione. L’Istat, infatti, per quanto concerne il commercio al dettaglio in Italia, registra un aumento del 50% rispetto ad un anno fa ed un +35% per i primi mesi dell’anno.  Un anno di pandemia: i vantaggi nell’uso delle app Le persone trovano nelle app un valido supporto per migliorare la quotidianità e, se prima era uno strumento utile per divagare, oggi torna più utile che mai specialmente sul lavoro.  Scopriamo insieme le tendenze registrate avendo ben chiaro come non solo il nostro modo di approcciarci ad esse sia cambiato ma anche il tempo che vi dedichiamo, sempre un po' in più.  Le app più scaricate: 5 ambiti Le app sono diventate nostre compagne di avventura, sempre più uno strumento da cui è difficile separarci e, se la parola d’ordine di questi ultimi dodici mesi è stato smart working per gli adulti e didattica a distanza per i più piccoli, è chiaro intuire come le app più scaricate riguardino proprio quest’ambito. Vediamolo più da vicino.  1. App per l'home working: per avere spazio di archiviazione in più, organizzare video-conferenze, condividere file e fare presentazioni performanti. In più per mantenere sempre vivo il contatto con i colleghi sono state messe a punto app cucite su misura per ogni esigenza: un modo tutto nuovo per fronteggiare l’emergenza.  Interessante anche il modo in cui le stesse app ci supportano nel piano di studi dei nostri bambini: lezioni, compiti ed interazioni si svolgono sempre più online. Distanti ma uniti. 2. Alzi la mano chi, in quest’ultimo anno, non ha sottoscritto invece un nuovo abbonamento per vedere le serie tv preferite! Milioni i download di app per vedere film in streaming ma anche sport e crearsi così un nuovo modo per trascorrere il tempo libero insieme ai propri cari anche se a distanza. Il marketing si inserisce in questo filone facendo diverse offerte: dal mese gratis ad accesso illimitato a tutte le categorie di film con un occhio di riguardo ai più piccoli lanciando prime visioni proprio on line. Numerosi i competitor così come le opportunità da cogliere. 3. Come prendersi cura di se stessi? Con un po’ di sano movimento e se le palestre sono chiuse poco importa le app sono sempre accessibili e via coi download. Programmi personalizzati di allenamento, personal trainer pronti a supportarti e molto altro ancora. Il fitness è a un click da te.  4. Anche il settore food ha compiuto un interessante balzo in avanti con numerose attività che, a colpi di app, propongono consegne a domicilio e una varietà di prodotti davvero interessanti. Dal sushi alla pizza tutti si sono tuffati in quest'avventura per andare incontro alle mutate esigenze dei clienti.  5. In ultimo il 2020 è stato un anno fondamentale per il settore dell’e-commerce. Tutti i negozi hanno avuto una necessità: divenire virtuali per proporre i propri prodotti ai clienti (o presunti tali) e le app sono divenute lo strumento ideale per semplificare gli acquisti, anche nei pagamenti.  Con il passare del tempo sono diventate consuetudine nelle nostre vite: e tu quale app usi di più, per il lavoro o il tempo libero? Se ti va faccelo sapere nei commenti e seguici per altre informazioni e curiosità che riguardano il mondo del Marketing e non solo.     
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Paola Palmieri 05/03/2021 0

7 trend di digital marketing per il 2021

In quest’ultimo anno tanti sono stati i cambiamenti e le incertezze che ci hanno fatto compagnia nella quotidianità e hanno stravolto i nostri piani. Se da un lato rappresentano un limite, dall’altro tuttavia sono un’enorme opportunità, ad esempio, in termini di digitalizzazione o meglio di trasformazione digitale.  Chi l’avrebbe mai detto che l’Italia - in ritardo com’era – sarebbe stata in grado di compiere passi da gigante? La trasformazione porta con sé nuovi business ed emerge prepotente la nuova forza del digitale. Con la chiusura dei negozi fisici durante il lock down, ad esempio, il contatto col cliente si è spostato tutto online accelerando strategie di business e implementando risorse utili. Gli e-commerce hanno subito un’accelerata pazzesca e con essi anche altri settori.  Diamo un’occhiata insieme alle tendenze che per quest’anno si ripromettono di aiutarci ad emergere e uscire fuori dalla pandemia più forti di prima.  1. Smart working Molti di noi avranno sicuramente familiarizzato con il termine smart working o home working: un modo tutto nuovo di lavorare. Autonomo e flessibile durerà ancora per gran parte del 2021 e forse rappresenta già il futuro. Grandi e piccole aziende hanno riorganizzato modi e tempi di lavorare per affrontare l’emergenza e strumenti come tablet e pc sono diventati il nostro ufficio mezzi attraverso cui fare riunioni e vedere i volti dei nostri colleghi per confronti sempre stimolanti.  2. Intelligenza artificiale L’intelligenza artificiale si inserisce in questo contesto divenendo una risorsa fondamentale per il lavoro e a casa. Pensiamo ad esempio a quanta assistenza ci offrono consentendoci un’ottimizzazione del lavoro: Alexa o Siri a casa, per le aziende si pensa alla grande con servizi di customer care che riducono il margine di errore e ci offrono un valido supporto in ogni fase di acquisto. Per il futuro si prevede uno sviluppo sempre maggiore, sempre migliore.  3. Piattaforme di servizi freelance Cambiando forma il lavoro, nascono nuove opportunità anche se a distanza. Si svilupperanno sempre più piattaforme di servizi freelance dove offrire il proprio lavoro e far nascere nuove ed interessanti collaborazioni e partnership inattese.  4. Social media I social restano il canale privilegiato di comunicazione e fidelizzazione con il cliente. Bisogna conoscerli a fondo per svilupparli al meglio ed emergere dalla massa. Per questo le aziende devono investire e puntare tutto su:  • Trasparenza • post chiari e interessanti • assistenza continua. In questo giocherà un ruolo fondamentale l’influencer marketing: che già ci guida alla scelta con youtuber e instagrammer di successo. 5. Video marketing Altro strumento di digital marketing che ha preso sempre più piede nel 2020 e si ripromette di confermarsi anche per tutto il 2021 come trend di successo troviamo il video marketing. Le persone vanno sempre più di fretta e il video è lo strumento più intuitivo, pratico e veloce che ci sia per comunicare. Si preferisce guardare anziché leggere ormai: questo è chiaro! Tante le ricerche in tal senso con progetti sempre più interessanti.  6. Green business Negli ultimi anni poi si è affacciata sempre più prepotente una nuova esigenza e cioè quella di proteggere l’ambiente con azioni sostenibili. Molti consumatori badano proprio a questo e per far sì che il tuo business decolli percorri la strada giusta con prodotti eco-friendly. Il mercato ti aspetta. Veniamo all’ultimo trend.  7. E-sport Il settore dei giochi è cresciuto tantissimo e quello virtuale è un comparto che ha ormai superato quello tradizionale. Investire in essi in termini pubblicitari è la strategia vincente avvicinandoti ad un pubblico tutto nuovo.  Queste che ti abbiamo proposto sono solo alcune delle tendenze digitali per questo 2021. Potremmo aggiungerne ancora come nuove performance in pubblicità, l’e-learning, tecniche di storydoing e così via. Prendi nota e pensa da dove cominciare per raggiungere i tuoi obiettivi e ottenere il successo che il tuo business merita. Continua a seguirci per molte altre novità che riguardano il marketing e non solo.   
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Paola Palmieri 26/02/2021 0

Marketing omnichannel: cos’è e perché è importante

Un tipo di approccio al marketing e alle vendite è quello che viene definito omnichannel vale a dire un modo per avvicinarsi al cliente fornendogli un’esperienza fluida, continua e senza interruzione alcuna. Il cliente, infatti, può decidere di effettuare acquisti comodamente da casa sfruttando il canale online del tuo e-commerce (tramite cellulare, pc o altro dispositivo) o, al contrario, di farlo fisicamente recandosi presso il punto vendita prescelto.   L’omnicanalità è appunto questo: un’azione sinergica ed un’esperienza integrata. Vediamola più da vicino. Marketing omnichannel: cos’è Per un’azienda puntare su un tipo di marketing omnichannel si traduce spesso in una scelta vincente perché, come definizione vuole, “per il consumatore non esiste più una netta distinzione tra spazio fisico e spazio virtuale” e dunque la relazione con il brand può avvenire in ogni tempo e in ogni luogo.  Questo tipo di strategia risulta essere molto efficace quando reparto marketing, sales e customer service si fondono dando di sé un’immagine univoca. Quale la differenza con il marketing multicanale? Scopriamolo di seguito.  Differenza con il marketing multicanale Mentre con il marketing omnichannel si parla di integrazione e sinergia tra i canali di comunicazione e quelli  di vendita, con la multicanalità essi appaiono piuttosto slegati tra loro. O meglio, concretamente sia chi usa l’omnicanalità sia chi punta sulla multicanalità ha dei canali di comunicazione con i clienti vale a dire siti, social, blog ecc. solo che: 1. nel primo caso c’è una buona progettazione e tramite queste piattaforme si riesce a dialogare con il cliente in maniera fluida 2. nel secondo caso (vale a dire quello della multicanalità) il risultato non è di perfetta integrazione per cui il messaggio giunge incoerente ed inefficace.   Marketing omnichannel: il segreto del suo successo Per buttar giù delle idee per un buon marketing omnichannel ci deve guidare sostanzialmente ciò che vuole il cliente. La customer experience è tutto ciò che conta per questo è bene progettare un’esperienza con delle offerte ad hoc.  Il consumatore, infatti, premia il brand qualora si senta al centro dell’attenzione e coccolato: largo ad offerte e a promozioni dedicate che conquisteranno il cuore dei clienti. Stando a delle indagini effettuate negli anni scorsi si evince come quasi il 50% dei clienti faccia acquisti di impulso sotto la spinta di un’esperienza cucita su misura per loro: gusti e preferenze.  Il segreto sta tutto in un lavoro sinergico tra i vari comparti all’interno dell’azienda, si parte da dati per offrire proposte coerenti ai propri clienti. Veniamo ai vantaggi.  Vantaggi del marketing omnichannel Impostando una buona strategia di marketing di questo tipo, diversi sono i vantaggi di cui potrai godere. Vediamone alcuni: • offerta personalizzata • diminuzione dei costi • aumento dei guadagni • incremento della lealtà dei clienti. Ma cosa vogliono al giorno d’oggi i consumatori che il marketing omnichannel riesce loro a dare? Scopriamolo insieme.  Cosa vogliono i consumatori Stando a varie indagini del settore risulta che il consumatore prima di procedere all’acquisto ha bisogno di: • sapere che c’è un punto di riferimento sempre cioè che possono contare su un addetto del servizio clienti • ricevere assistenza in tempo reale • ricavare tutte le informazioni di cui hanno bisogno senza le quali perdono di interesse • un servizio impeccabile.  Il caso Sephora Un caso su tutti di marketing omnichannel perfettamente riuscito è quello che vede la multinazionale delle profumerie francese mettere in campo strategie ad hoc rivolte ai clienti. Sephora, infatti, dà la possibilità ai propri clienti di vivere un’esperienza unica creando un account e immergendosi nel virtuale in beauty experience e sessioni di trucco che possono continuare poi in negozio.  Se hai trovato spunti interessanti nel corso della lettura del nostro articolo, programma anche tu la tua strategia omnichannel e continua a seguirci con i prossimi appuntamenti di marketing e non solo. Se hai dubbi, perplessità o pura curiosità contattaci pure, saremo felici di risponderti.   
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