Twitter acquistato da Elon Musk: un nuovo futuro per il social?
Trattative, dubbi e nuove speranze
Tiziana Troisi 09/05/2022 0
44 miliardi di dollari. Una cifra che farebbe girare la testa a qualsiasi comune mortale, ma non a lui. Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo, colui che possiede una delle case automobilistiche più costose e tecnologiche al mondo, ha comprato Twitter.
Il famoso social con l’uccellino è stato acquistato dopo una lunga trattativa che ha visto la compartecipazione economica di Tesla e del patrimonio personale del ricchissimo magnate. Ma per quale motivo Twitter ha avuto bisogno di questo salvataggio in extremis?
Twitter: un po’ di storia
Twitter nasce nel 2006 da un’idea di Jack Dosey. La sua funzione principale doveva essere quella di un’app di messaggistica. Nel 2007, però, dopo la presentazione dell’idea durante una conferenza, la piattaforma esplode.
È il 2007 e l’uccellino azzurro diventa il luogo preferito da milioni di utenti. 140 caratteri iniziali, tutti amavano quel modo di esprimersi veloce e diretto. Su Twitter attraverso un semplice commento si può arrivare ad una discussione lunghissima ed articolata.
Con il tempo, Twitter è diventato il luogo perfetto dove vip, giornalisti e enti rilasciavano le loro dichiarazioni. Twitter è diventato il social più importante per catturare la politica e le notizie del momento. La maggior parte dei dibattiti politici di quel periodo si sono consumati, nel bene e nel male, su quella piattaforma.
È importante capire, però, che nel frattempo si facevano strada nuovi modi di comunicare che le nuove generazioni preferivano. Già su Facebook, per esempio, era possibile esprimere pensieri più lunghi ed articolati.
Per fronteggiare questa concorrenza Twitter decide di aumentare il numero di caratteri possibili per ogni tweet, passando da 140 a 180 caratteri, ma non bastò.
La mancanza di investimenti pubblicitari che dessero di fatto nuova vita ad una piattaforma ormai in declino, fu il colpo finale per Twitter. Era il 2016 quando proprio dalla stessa piattaforma si diffuse l’hashtag #TwitterStaMorendo.
Quell’anno, infatti, la piattaforma contò un’utenza attiva di appena il 10% rispetto all’anno precedente. Ogni tentativo di avvicinare i contenuti di Twitter a quelli di altri social è stato vano. Non è bastato allungare il numero di caratteri dei post, non è bastato introdurre la possibilità di fare dirette.
Per non morire, l’uccellino blu aveva bisogno di nuova linfa, di una rivoluzione e di qualcuno che credesse nel suo potenziale. Ed è proprio quello che Musk ha cercato di fare con questo nuovo acquisto. Nessuno avrebbe mai immaginato che Musk investisse nei social, eppure, è successo.
Twitter: la rivoluzione di Elon Musk
In cosa consisterà, di fatto, la rivoluzione di Elon Musk per Twitter? I rumors sono tanti, vediamo insieme quali sono quelli più succulenti.
- Twitter potrebbe diventare a pagamento per alcuni utenti: la prima cosa da fare quando si rileva un’azienda in potente perdita economica è cercare di risollevare le sue finanze. Forse è proprio questo l’obiettivo dietro l’idea di voler rendere Twitter a pagamento. Non disperate, non sarà così per tutti: il pagamento di una fee sarà previsto solo per gli account istituzionali che vogliano continuare a utilizzare la piattaforma per le loro comunicazioni ufficiali.
- Servizi in abbonamento: per chi volesse ottenere servizi aggiuntivi, come la possibilità di poter introdurre banner pubblicitari all’interno del proprio account, ci sarà possibilità di pagare un abbonamento mensile che includa tutti questi servizi. Non solo: a chi vorrà aderire sarà offerta la possibilità del pagamento in crypto valute.
- Un’altra grande rivoluzione, forse la più importante dal punto di vista del marketing, è sicuramente rappresentata dall’idea di rendere l’algoritmo di funzionamento della piattaforma completamente open-source. Cosa significa? Significa che tutti gli interessati potranno analizzare personalmente l’algoritmo per studiare ed analizzare al meglio il funzionamento intrinseco della piattaforma. Cosa occorre perché un post diventi virale? Quali sono i tipi di post premiati dall’algoritmo? Potendolo finalmente analizzare, si potrà dare una risposta chiara ed esaustiva alle domande che assillano quasi quotidianamente la vita di un content creator.
Twitter: tra algoritimi e innovazione
Da anni chi lavora con i social lamenta quanto i continui cambiamenti a livello di algoritmo rendano incostante la copertura dei post e quindi il rendimento delle campagne stesse.
Magari, l’idea di Musk potrebbe fare da apripista ad un nuovo concetto di social, dove non sono le persone ad essere schiave di un algoritmo, ma il contrario. Magari potrebbe essere l’algoritmo a servire le persone.
Non ci resta che aspettare e vedere quali saranno le novità che il futuro social è pronto a riservarci. E tu usi Twitter? Faccelo sapere nei commenti!
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