Instagram for Business: le campagne da provare

Scopri quali sono le campagne sul social più amato del momento: Instagram

Gabriella Avallone 21/10/2020 0

Negli anni tutte le pianificazioni delle più importanti aziende passano per il social considerato uno dei più gettonati del momento: Instagram. Instagram è da sempre stato il social della comunicazione visiva per eccellenza, con foto di impatto e brevi video emozionali.

Instagram è un social che ha avuto molto successo e a dimostrarlo sono i dati statistici che mostrano un guadagno pari agli 8, quasi 9, miliardi di dollari nelle tasche di Zuckerberg. Questo accadeva già nel 2018, si pensi che ad oggi nel 2020, 30% di queste entrate provengono dagli investimenti pubblicitari.

 

Come cambia la pubblicità sul social:

Instagram nasce come luogo dove condividere foto, poi sembra andato sempre più a favore degli obiettivi di marketing, con le stories, le dirette ed ora anche le IG, per dare ancora più opportunità agli inserzionisti. Ma perché ad oggi Instagram si è aggiudicato il primato tra i social per la possibilità di fare advertising?

 

Scopriamolo subito!

 

1)      I post sponsorizzati:

Collegando il profilo Instagram aziendale a Business Manager di Facebook sarà possibile gestire le campagne sponsorizzate. È proprio tramite questo strumento che sarà possibile crearle in modo creativo e allo stesso tempo gestirle i dati e monitorarne le analisi.

 

Post a raccolta:

2)      Un solo post non basta per tutti! Per chi possiede un negozio e-commerce ad esempio sarebbe più facile mostrare più di una scelta presente in negozio ad esempio. Proprio per questo motivo che nasce la possibilità di usufruire del formato raccolta su Instagram. In modo da poter strutturare la campagna con un layout a forma di griglia dove è possibile inserire almeno tre degli articoli sotto l’immagine principale scelta per la campagna.

 

3)      Le stories:

L’80% degli utenti Instagram sono attivi e pubblicano costantemente stories. Il traffico generato dalle stories è tantissimo. Sicuramente a molti di voi sarà capitato di trovarsi a guardare una ads story, quindi sponsorizzata, mentre passa da un account ad un altro.

 

Molto spesso queste stories sono accompagnata dallo swipe up che consente all’utente, scorrendo verso l’alto, di accedere in modo diretto al sito o alla pagina prodotto dell’articolo in riferimento. La story rappresenta tra l’altro un attimo modo di fare storytelling, di raccontarsi, mostrando agli utenti la storia o il carattere, il tono, la mission, che si intende far trasparire al proprio brand. Per questo dietro la story dovrà esserci un pensiero sempre ragionato e coerente.

 

Video Ads:

4)      Cosa dire su i video ads? Rispetto ad una foto sponsorizzata, consente di ottenere un tasso di visualizzazioni molto più alto rispetto agli altri formati. Solitamente il tempo massimo di durata per un video arriva a 60 secondi, che fungono da veri e propri teaser per incuriosire l’utente, concedendogli solo un assaggio, come il trailer di un film, per poi indirizzarlo su altre piattaforme per saperne di più, come Youtube o direttamente il proprio sito web.

 

 

IGTV:

5)      Se l’idea è quella di pubblicare un video dalla durata più lunga e non sponsorizzato, è il caso di parlare delle IGTV. Questa funzione è molto utilizzata dagli influencer, perché anche se non sono promozionali, ottengono molto seguito. Ad esempio come credi che la popstar Rihanna abbia lanciato il suo personale marchio di make up, Fenty Beauty? Proprio tramite una IGTV.

 

Hai un brand e non sei ancora sicuro di investire in questo tipo di pubblicità? Condividi con noi le tue perplessità.

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Gabriella Avallone 30/09/2020

Local SEO perché è così importante?
Le aziende che decidono di effettuare una strategia di Digital Marketing non possono non conoscere la Local SEO. Ora che è possibile inoltre personalizzare i contenuti web in base alla localizzazione geografica dei nostri potenziali clienti, tramite il geotargeting, è finalmente possibile trovarsi al posto giusto al momento giusto per offrire prodotti e servizi.   Che cos’è il Local Marketing:  Negli ultimi anni si è sentito parlare di Local SEO, ovvero la possibilità di localizzare retail e punti vendita. Non sembrerebbe una novità apparentemente ma più passa il tempo e più gli algoritmi di Google diventano complessi e richiedono pertanto informazioni sempre più dettagliate perciò ad oggi si parla di SEO locale. L’attività di SEO marketing che si focalizza sugli utenti che effettuano ricerche all’interno di una specifica area geografica.   Questo strumento diventa molto utile per chi vuole che il suo locale venga trovato facilmente nella query di ricerca. Così che se la ricerca locale sarà ottimizzata, quando l’utente chiederà al motore di ricerca di indicare uno specifico tipo di locali vicini a lui, questo apparirà tra i risultati. L’esempio più banale potrebbe essere la ricerca di “ristoranti vicini a me” e a quel punto la Serch mostrerà una serie di risultati con foto, recensioni e valutazioni degli altri clienti.   La differenza tra SEO organica e Local SEO: La differenza principale avviene nel tipo di ricerca che fa l’utente, se questo sta cercando una “pizza margherita” avrà accesso a diverse informazioni indipendentemente dalla sua posizione, questo è il risultato della ricerca organica. Così se l’utente si trova a Milano potrebbe trovarsi tra i risultati anche foto di pizzaioli di Napoli o articoli relativi a ristoranti in altre città.   La ricerca Local marketing invece aiuta a promuovere l’azienda ed i suoi servizi offrendoli all’utente direttamente nel momento in cui li stanno cercando. Ecco perché è considerato un ottimo strumento per incrementare le vendite e non solo. Aiuta ad accrescere la propria reputazione sul web e a lasciare che l’utente si fidi avendo modo di leggere le recensioni e valutazioni.   Come fare Local SEO: È importante fornire il sito di tutti i fattori di ranking principali, quindi informazioni essenziali come nome, indirizzo, numero di telefono, recensioni, sito web. Per posizionarsi nel marketing geolocalizzato sarà utile fare un ulteriore passaggio, stavolta tramite Google My Business dove sarà possibile aumentare la possibilità di essere trovato, inserendo ulteriori dati e informazioni.   Un altro aspetto fondamentale è il geotargeting, come sopracitato, l’ultima tendenza del marketing digitale che aiuta a creare campagne di marketing personalizzate orientate ad una specifica nicchia di persone. Questo permetterà di offrire all’utente contenuti ad hoc e naturalmente di suo interesse nel luogo in cui si trova. Questa tecnica rende possibile comprendere la posizione specifica indicata dall’indirizzo IP che entra con il suo smartphone nel nostro sito web.   Tutto questo servirà quindi a:   -       Velocizzare i servizi -       Promuovere il proprio business e diffonderlo -       Rispondere ad una specifica richiesta dell’utente in modo rapido -       Offrire contenuti di interesse -       Adeguare la pubblicità a chi è interessato realmente   L’utente avrà la sensazione di ricercare contenuti in modo automatico e trasparente, tutto questo aiuterà a fidelizzarlo e servirà a conquistare un ottimo posizionamento sul web.   Aiuta le aziende a capire quanto sia importante e indica nei commenti quante volte al giorno imposti una ricerca dando importanza alla geolocalizzazione.
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Paola Palmieri 22/01/2021

Il marketing e le sue regole: il successo di Unieuro
Chi fa marketing lo sa bene, ci sono delle regole da studiare e rispettare ma qualche volta anche da infrangere per emergere. Spesso vince chi è pragmatico, chi decide di buttarsi nella mischia e rischiare, puntare tutto su un progetto nuovo ed originale. Chi, in poche parole, decide e ha il coraggio di rompere il flusso della pubblicità tradizionale e vince contrariamente a tutto e a tutti. Diverse le armi a disposizione per combattere ma bisogna affilarle bene: c’è chi cura nei minimi particolari la campagna (dall’immagine al copy), chi usa l’ironia prendendo in giro i competitor o addirittura scommette su di essi per far emergere il proprio valore intrinseco.  Campagna Unieuro: i punti di forza Unieuro ha deciso così di rompere gli schemi svestendo i panni di una seriosa campagna aziendale che grida a sconti e promozioni incredibili. Tutto nasce dalla promozione di una lavatrice LG scontata al 54%, non ci sarebbe altro da aggiungere o forse poco altro come il più classico degli affrettati! o un'offerta che parla da sè e invece.  Il post Se clicchi su altro le parole diventano protagoniste, usando uno slang comune e molte di più di quelle solitamente concesse al web, riescono a convincere e divertire. Se te lo fossi perso leggiamo insieme il post, scritto direttamente dal social media manager dell'azienda: Oh, grazie che hai premuto ‘altro’. Davvero. Che poi altro che ‘altro’. Qui c’è tutto. Sì fra, sono io, il social media manager di Unieuro. Niente, ‘ste settimane non ci sono stato perché mi hanno mandato a un corso per imparare a fare i social fichi. Sì, dopo quella storia dell’offerta che si commenta da sola mi hanno detto che ne avevo bisogno, che mi vedevano un po’ provato e storie. Praticamente a ‘sto corso mi hanno spiegato come ci si comporta, come si fanno i post, come si commenta. Eh, sui commenti si sono soffermati parecchio. Mi hanno fatto vedere le pagine giuste, i post fatti come si deve. Ho imparato molto, credo. In generale è stato carino. Magari a volte un po’ cringe, soprattutto quando mi dicevano ‘devi essere sintetico nei testi’ e io invece ero tipo ‘ma zio, sintetico cosa? Ma ti rendi conto il trauma che fino all’altro ieri la gente giocava con le figurine e ora deve scegliere quale lavatrice comprare? Un attimo sei lì convinto che i vestiti si lavino e stirino magicamente da soli e un attimo dopo stai confrontando prezzi e funzioni tra modelli in offerta. Finisce che tra un po’ ci ritroviamo alle riunioni di condominio a votare per non far giocare i ragazzini a pallone in cortile e tu mi dici sintetico?’ A parte che ‘sta lavatrice è una bomba e fa il suo anche col sintetico (markettata), ma questo è un altro discorso. Vabbè, tornando a noi, che stavo dicendo? Ah, sì. Mi è servito di brutto quel corso, te lo consiglio. Metti che domani devi gestire la pagina di un brand di magliette fighissime che fa un tuo amico (che tra l’altro questa lavatrice laverebbe da paura; sì lo so, altra markettata), o metti che mi licenziano e cercano un altro social media coso… non si sa mai. Vabbè, stasera che mangi?. Si conclude così il post sulla pagina della ben nota catena di elettronica, scatenando una valanga di commenti.  Conclusioni A suon di “fra” e “oh” ci ha fatto capire come fare marketing è molto di più. E dietro il social media manager di Unieuro c’è un’azienda francese la BCube fatta di uomini e donne al passo coi tempi. Una strategia che si è distinta tra migliaia di messaggi sulle bacheche social e che, a distanza di giorni, ancora fa discutere. Tu cosa ne pensi?  Faccelo sapere nei commenti e continua a seguire i prossimi appuntamenti di marketing e non solo per saperne di più su altre campagne marketing di successo. Al prossimo appuntamento!  
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Gabriella Avallone 22/03/2022

Come si diventa il club più esclusivo al mondo? L’esempio di Soho House
Spesso ci chiediamo come sia possibile che intuizioni creative abbiamo portato a creare multinazionali. Scopriamo insieme, cosa si cela dietro un’idea, come portarla a termine e come migliorarsi sempre più, quindi espandendosi e cercando consensi.   Difatti ciò che ha guidato questo piccolo ritrovo di creativi all’apice del successo mondiale è stata un importante intuizione dalla quale prende vita. In questa particolare esperienza infatti il lusso non viene visto come un prodotto ma le fondamenta per basarci una community.   Come si diventa il club più esclusivo al mondo La storia: Creando una catena di club privati che include tra i membri i protagonisti dell’intrattenimento nei settori moda, cultura e spettacolo. Fondato nel 1995 da Nick Jones, proprietario di una catena di ristoranti, il quale ricevette un’offerta per l’acquisizione degli spazi sovrastanti sua brasserie chiamata Cafè Boheme. Questi spazi erano accessibili da una piccola porta tra i due locali, il che sarebbe stato perfetto per l’ingresso di un club iconico e privato.   Il suo locale, il Café Boheme era diventato negli ultimi anni il luogo prediletto di artisti e creativi della zona, che avrebbero potuto mettere le radici in quel posto, figuriamoci in un vero e proprio club, che avrebbe infatti avuto proprio le sembianze di una casa, una gigantesca casa nel cuore di Soho.   Un Concept talmente di successo che consentì allo stesso format di espandersi anche in America. Nel 2003 il Soho House aprì la sua prima sede a New York, la stessa visibile in molti film e serie tv, proprio sui rooftop con piscine e vista mozzafiato. Fu così che nel 2010 la Soho House continuò la sua espansione anche in Europa, aprì infatti anche a Berlino, all’interno di un ex magazzino di lusso, rimasto abbandonato post guerra ed occupato dal partito sovietico durante gli anni della guerra fredda.   Di lì a poco continuò anche negli anni successivi a vedere un successo duraturo ed in fase di crescita che portò così a replicare il format anche in altre dieci sedi come ad Istanbul, Mumbai, Roma, Copenaghen.   Il Concept:   La forza di questo concept è proprio il network di sedi e di membri prestigiosi di tutto il mondo. L’idea vincente fu quella di pensare con largo anticipo quelle che sarebbero state le esigenze di una comunità cosmopolita di creativi ed artisti, ai quali mancava un punto di ritrovo per dar vita ad un movimento che proprio in quegli anni si affrancava in tutto il mondo. Al centro della Soho House il bisogno di ospitalità ed esclusività per far sperimentare ai membri un lifestyle e farlo divenire un segno distintivo di quel movimento artistico e intellettuale.
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