Piano di comunicazione, la bussola del tuo marketing

Un documento per pianificare le azioni

Tiziana Troisi 25/09/2020 0

Abbiamo definito bussola il piano di comunicazione poiché questa è proprio la sua funzione. Per orientarsi nel marketing serve una guida all’interno della quale pianificare tutte le operazioni. Quali canali attivare, come, quando con quali contenuti? A definire tutto questo ci pensa un documento programmatico, il piano di comunicazione.

Vediamo cos’è nel dettaglio.

Cosa definire prima del Paino di Comunicazione

Prima di poter definire il Piano con il cliente, è indispensabile che il brand abbia alcuni punti fermi ben definiti.

·         Mission

·         Vision

·         Target ideale

·         Mezzi e budget a disposizione

Particolarmente importante è il passaggio in cui vengono individuate le buyer personas.

A chi si rivolge il brand? Un piano di comunicazione efficace deve essere in grado di individuare con precisione i potenziali clienti per un’azienda.

La buyer persona è la rappresentazione di un acquirente-tipo di un certo prodotto. Tale rappresentazione serve per comprendere il cliente tipo nelle sue caratteristiche personali, oltre che socio-demografiche, per anticiparne i comportamenti e le scelte a beneficio della user experience e user satisfaction.

 

Arrivare ad individuare i destinatari del messaggio è fondamentale per capire come proporlo. Lo scopo è segmentare sempre di più e definire accuratamente gruppi di utenti sulla base di caratteristiche comuni, fornendogli ciò che vogliono o che cercano con contenuti ad hoc.

Che cos’è un piano di comunicazione

Un Piano di Comunicazione è il punto di partenza per la promozione on e off line di qualsiasi azienda. Porre in essere azioni pubblicitarie senza una guida predefinita e obiettivi prefissati, è come trovarsi in mezzo al mare o in un deserto senza strumenti per orientarsi.

Il piano di comunicazione è composto di 3 fasi:

1.       L’analisi. Punto di partenza del Piano l’analisi è una fase importante e delicata in quanto da essa dipenderanno strategia e azioni. Si studia:

·                    Il mercato di riferimento

·                    Il target

·                    I clienti

·                    I competitors

·                    Il brand

·                    L’immagine coordinata

·                    Il sito e lo storico della comunicazione

·                    La reputazione on line

·                    Il posizionamento

2.       La strategia. Una strategia di comunicazione serve a definire l’obiettivo delle azioni che andranno svolte in base ad una tempistica precisa e attuabile. Non solo, oltre l’obiettivo andrà individuata la strada attraverso la quale vogliamo arrivarci.

3.       Le azioni. L’Ultima fase di un Piano di Comunicazione è la definizione di tutte le azioni ovvero l’operatività vera e propria.

Nel dettaglio, individua le categorie di destinatari del messaggio, il messaggio da trasferire al pubblico, i mezzi di comunicazione da utilizzare per veicolare il messaggio. La programmazione delle attività di comunicazione, il budget per l’attuazione delle iniziative e il monitoraggio delle attività sono anch’esse del Piano.

La scelta dei canali digitali in un piano di comunicazione

La scelta dei canali è un passaggio importante è necessario nella definizione della strategia di marketing per un piano digitale.

È lunga la lista della possibilità di scelta che dipende dall’incrocio tra le caratteristiche peculiari di ciascun canale e gli obiettivi generali di progetto.

Si tratta, infatti, di strumenti funzionali al raggiungimento degli obiettivi fissati.

I canali digitali nell’ambito del web marketing si possono suddividere in 3 macro canali:

·         Posseduti: sito web, blog, applicazioni mobili, pagina Facebook, Instagram, Linkedin, ecc;

·         Acquistati: Pubblicità su Google e sui social network dove si decide di essere presenti

·         Guadagnati (attivati dalla community): canali di comunicazione in cui l’azienda è presente tramite citazioni, recensioni, conversazioni degli utenti, dibattiti, ecc.

Un buon piano digitale deve trovare l’equilibrio tra questi 3 canali.

È il momento del content marketing

Ultima è la fase concreta e realizzativa del Piano relativa al content marketing.

Le attività di content hanno lo scopo di elaborare contenuti efficaci e di qualità che serviranno a promuovere un prodotto/servizio oppure, a spingere gli utenti a rispondere ad una determinata call to action.

Un piano di comunicazione fissa le linee guida che dovranno essere adeguate ai mezzi di comunicazione utilizzati. Sarà dunque il SEO copywriter, a produrre materialmente contenuti efficaci, capaci di colpire la buyer persona e a raggiungere gli obiettivi selezionati. Se vuoi saperne di più sul content marketing leggi l’articolo sul tema e scopri perché il contenuto è così importante da essere definito il Re del marketing digitale!

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Tiziana Troisi 17/12/2020

Pull or Push?
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Tiziana Troisi 02/11/2021

Affiliate marketing: fare pubblicità attraverso gli accordi
Se navighi spesso in rete, ci avrai sicuramente fatto caso: ci sono dei quadratini interattivi, disseminati per le pagine web: ti invitano a fare un click e approdare su un sito diverso da quello che stai consultando. Sai come si chiamano quei piccoli richiami? Sono banner. Sono nati quasi contemporaneamente alla rete e sono, di fatto, il modo migliore e più veloce di pubblicizzare un nuovo brand o nuovi prodotti. Con la nascita di internet, il mondo della pubblicità è fortemente cambiato. Un tempo, chi si rivolgeva ai media per pubblicizzare i propri prodotti, lo faceva pagando un costo fisso che, purtroppo, prescindeva dai possibili guadagni ottenuti attraverso l’investimento. Per essere più chiari: con la pubblicità classica, il ritorno dell’’investimento effettuato non è mai certamente calcolabile. i tempi sono lunghissimi e si può anche perdere quanto investito. Vedere una pubblicità su un giornale o in tv non garantisce di certo che il cliente proceda direttamente all’acquisto del prodotto. Se anche ci fossero delle corrispondenze dirette, queste non sono mirabili. Con internet e la sua precisione quasi statistica, tutto è cambiato: la pubblicità si è spostata sui siti internet ed è molto più precisa e misurabile. Ogni investimento effettuato può essere monitorato h24. Ci sono tantissimi modi per farsi pubblicità in rete, ma oggi abbiamo deciso di approfondirne uno in particolare, che oltretutto sembra essere il più efficace: l’affiliate marketing. Affiliate marketing: cos’è e come funziona Come? Non hai mai sentito questo termine? Tranquillo, te lo spieghiamo noi: l’affiliate marketing è il marketing gestito attraverso le affiliazioni: si tratta di veri e propri accordi stipulati tra un editore e il proprietario di un piccolo e-commerce per poter piazzare i propri banner sulle pagine concordate. La scelta dell’editore con cui stipulare il contratto di affiliazione non è di certo una scelta casuale: la chiave del successo sta infatti nello scegliere un editore che tratti temi affini ai prodotti venduti sull’e-commerce che si vuole pubblicizzare. In questo modo, i clienti non avvertono le pubblicità come troppo invasive per la loro navigazione e in un certo senso sono più propensi al click, perché spinti dalla curiosità. Se il proprietario di un e-commerce decide di fare affiliazione ma non sa con quale editore prendere accordi, ci sono piattaforme nate con lo specifico scopo di mettere in comunicazione realtà affini a loro permettendo ad entrambi di trarre vantaggio da questa collaborazione. I vantaggi Ma come funziona, di fatto, un accordo di affiliazione? Si tratta di un accordo dal quale entrambe le parti traggono un vantaggio: Il proprietario del sito che ospita i banner guadagnerà un compenso commisurato al successo del banner Il proprietario dell’e-commerce pubblicizzato, sulla base degli accordi presi, pagherà un corrispettivo commisurato al successo della sua campagna. Questo perché nel caso di affiliazione , il costo della campagna va valutato alla fine della stessa. Allo scadere del periodo display., chi ha lanciato la campagna pagherà in base alle conversioni realmente ottenute. I costi Per capire meglio di cosa stiamo parlando, analizzeremo ora insieme i tipi di accordi di affiliazione che possono essere stipulati. In base ai risultati che si vogliono ottenere, il merchant (chi usufruisce in prima persona dell’accordo di affiliazione) può decidere il tipo di accordo economico da stipulare. Vediamo insieme quali sono le possibilità economiche: Pay per sale: il committente paga un costo fisso per ogni vendita andata a buon fine. È l’ideale per un e-commerce che abbia già un certo seguito Pay per lead: accordo perfetto per gli e-commerce più piccoli che hanno bisogno di farsi conoscere. In questo caso l’obbiettivo ultimo non è la vendita ma la creazione di possibili contatti vendita. Il committente pagherà infatti un corrispettivo in base ai lead, cioè ai contatti guadagnati. Pay per click: è il più utilizzato per le affiliazioni: permette di pagare un corrispettivo in base ai click ricevuti sul banner Cost per 100°: questo tipo di accordo è perfetto per chi vuole aumentare la brand awareness e permettere a più persone di conoscere il proprio brand. Per impression si intendono gli utenti unici raggiunti che hanno visto quel banner. Come hai potuto notare, ogni tipo di scelta economica è pensata per centrare un obbiettivo preciso e direttamente misurabile. Con il marketing digitale, tutto diventa scientifico. Se anche a te piacciono i numeri e la precisione, continua a seguire il blog  
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