Il nuovo social P-ONE per mettere al centro l’utente

Nasce un nuovo social tutto italiano: P-ONE per mettere al centro l’utente

Gabriella Avallone 29/12/2021 0

Viene definito un Social Power Network ed il suo obiettivo è porre l’utente sul piedistallo. Dare all’utente più considerazione sarebbe un modo per abbattere gli stereotipi e gli aspetti più superficiali della società con i quali ci imbattiamo troppo spesso sui social ai nostri giorni.

 

Questa esigenza sarebbe nata per rivoluzionare il modo in cui i social vengono utilizzati. Ultimamente si è infatti ancora più subissati di trend e pubblicità che influenzano le nostre scelte e non solo quelle di acquisto. Leggi anche “Prendersi una pausa da Instagram: ecco come”.

Il nuovo social P-ONE 

La sua descrizione sarebbe infatti quella di “una piattaforma in cui l’utente è al centro del progetto avendo un peso specifico nel decidere e influenzare prodotti e realtà di ogni tipo”.

 

A quanto pare questa nuova piattaforma, la P-ONE, tutta italiana, nasce dall’idea di due ragazzi e rappresenta un primo importante passo verso la “normalizzazione” dei social e verso una nuova concezione si se stessi.

Come funzionerà il nuovo social 

Non abbiamo visto l’anteprima ma ecco come dovrebbe funzionare la piattaforma. Sarebbe un vero e proprio network, all’interno del quale ogni utente potrà raggiungere il livello di visibilità che più desidera, semplicemente interagendo con ciò che gli piace.

Infatti quello che si vedrà all’interno del social sarà scelto interamente dall’utente. Ogni giorno gli verrà proposta una nuova challenge e solo i vincitori potranno scegliere le successive.

 

La piattaforma è creata in modo tale che ogni scelta converga nelle mani del singolo, al quale quindi viene attribuita l’importanza decisionale e quella di avere visibilità interagendo con ciò che più gli piace.

 

Nella Home saranno visibili anche i commenti di tutti gli altri utenti nel mondo alla suddetta challenge proposta e si potranno votare da una scala da 6 a 10, manifestando in questo modo il proprio consenso alla scelta.

È stato definiti da alcuni un social utente-centrico. Difatti il giudizio può essere espresso solo attraverso il sistema numerico consente di valutare le risposte degli altri utenti, alimentando spirito critico e un sano confronto.

I partecipanti delle challenge avranno così la possibilità di conoscere il parere di un range di utenti molto ampio su determinati temi che più gli interessano.

Ognuno potrà decidere se limitarsi a vedere il parere degli utenti da tutto il mondo o offrire il proprio punto di vista e mettersi quindi in discussione, confrontandosi con chi la pensa come lui su temi appartenenti alle stesse categorie.

 

Solo i più votati quindi i vincitori della challenge, secondo il parere degli altri utenti interessati a quelle tematiche, lanceranno il prossimo trend e sceglieranno la nuova sfida.

 

A quanto pare il social è già scaricabile e da Apple Store ha in breve tempo ottenuto una valutazione del 4,5 %. Lo scaricherai?

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Gabriella Avallone 30/09/2020

Local SEO perché è così importante?
Le aziende che decidono di effettuare una strategia di Digital Marketing non possono non conoscere la Local SEO. Ora che è possibile inoltre personalizzare i contenuti web in base alla localizzazione geografica dei nostri potenziali clienti, tramite il geotargeting, è finalmente possibile trovarsi al posto giusto al momento giusto per offrire prodotti e servizi.   Che cos’è il Local Marketing:  Negli ultimi anni si è sentito parlare di Local SEO, ovvero la possibilità di localizzare retail e punti vendita. Non sembrerebbe una novità apparentemente ma più passa il tempo e più gli algoritmi di Google diventano complessi e richiedono pertanto informazioni sempre più dettagliate perciò ad oggi si parla di SEO locale. L’attività di SEO marketing che si focalizza sugli utenti che effettuano ricerche all’interno di una specifica area geografica.   Questo strumento diventa molto utile per chi vuole che il suo locale venga trovato facilmente nella query di ricerca. Così che se la ricerca locale sarà ottimizzata, quando l’utente chiederà al motore di ricerca di indicare uno specifico tipo di locali vicini a lui, questo apparirà tra i risultati. L’esempio più banale potrebbe essere la ricerca di “ristoranti vicini a me” e a quel punto la Serch mostrerà una serie di risultati con foto, recensioni e valutazioni degli altri clienti.   La differenza tra SEO organica e Local SEO: La differenza principale avviene nel tipo di ricerca che fa l’utente, se questo sta cercando una “pizza margherita” avrà accesso a diverse informazioni indipendentemente dalla sua posizione, questo è il risultato della ricerca organica. Così se l’utente si trova a Milano potrebbe trovarsi tra i risultati anche foto di pizzaioli di Napoli o articoli relativi a ristoranti in altre città.   La ricerca Local marketing invece aiuta a promuovere l’azienda ed i suoi servizi offrendoli all’utente direttamente nel momento in cui li stanno cercando. Ecco perché è considerato un ottimo strumento per incrementare le vendite e non solo. Aiuta ad accrescere la propria reputazione sul web e a lasciare che l’utente si fidi avendo modo di leggere le recensioni e valutazioni.   Come fare Local SEO: È importante fornire il sito di tutti i fattori di ranking principali, quindi informazioni essenziali come nome, indirizzo, numero di telefono, recensioni, sito web. Per posizionarsi nel marketing geolocalizzato sarà utile fare un ulteriore passaggio, stavolta tramite Google My Business dove sarà possibile aumentare la possibilità di essere trovato, inserendo ulteriori dati e informazioni.   Un altro aspetto fondamentale è il geotargeting, come sopracitato, l’ultima tendenza del marketing digitale che aiuta a creare campagne di marketing personalizzate orientate ad una specifica nicchia di persone. Questo permetterà di offrire all’utente contenuti ad hoc e naturalmente di suo interesse nel luogo in cui si trova. Questa tecnica rende possibile comprendere la posizione specifica indicata dall’indirizzo IP che entra con il suo smartphone nel nostro sito web.   Tutto questo servirà quindi a:   -       Velocizzare i servizi -       Promuovere il proprio business e diffonderlo -       Rispondere ad una specifica richiesta dell’utente in modo rapido -       Offrire contenuti di interesse -       Adeguare la pubblicità a chi è interessato realmente   L’utente avrà la sensazione di ricercare contenuti in modo automatico e trasparente, tutto questo aiuterà a fidelizzarlo e servirà a conquistare un ottimo posizionamento sul web.   Aiuta le aziende a capire quanto sia importante e indica nei commenti quante volte al giorno imposti una ricerca dando importanza alla geolocalizzazione.
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Paola Palmieri 22/01/2021

Il marketing e le sue regole: il successo di Unieuro
Chi fa marketing lo sa bene, ci sono delle regole da studiare e rispettare ma qualche volta anche da infrangere per emergere. Spesso vince chi è pragmatico, chi decide di buttarsi nella mischia e rischiare, puntare tutto su un progetto nuovo ed originale. Chi, in poche parole, decide e ha il coraggio di rompere il flusso della pubblicità tradizionale e vince contrariamente a tutto e a tutti. Diverse le armi a disposizione per combattere ma bisogna affilarle bene: c’è chi cura nei minimi particolari la campagna (dall’immagine al copy), chi usa l’ironia prendendo in giro i competitor o addirittura scommette su di essi per far emergere il proprio valore intrinseco.  Campagna Unieuro: i punti di forza Unieuro ha deciso così di rompere gli schemi svestendo i panni di una seriosa campagna aziendale che grida a sconti e promozioni incredibili. Tutto nasce dalla promozione di una lavatrice LG scontata al 54%, non ci sarebbe altro da aggiungere o forse poco altro come il più classico degli affrettati! o un'offerta che parla da sè e invece.  Il post Se clicchi su altro le parole diventano protagoniste, usando uno slang comune e molte di più di quelle solitamente concesse al web, riescono a convincere e divertire. Se te lo fossi perso leggiamo insieme il post, scritto direttamente dal social media manager dell'azienda: Oh, grazie che hai premuto ‘altro’. Davvero. Che poi altro che ‘altro’. Qui c’è tutto. Sì fra, sono io, il social media manager di Unieuro. Niente, ‘ste settimane non ci sono stato perché mi hanno mandato a un corso per imparare a fare i social fichi. Sì, dopo quella storia dell’offerta che si commenta da sola mi hanno detto che ne avevo bisogno, che mi vedevano un po’ provato e storie. Praticamente a ‘sto corso mi hanno spiegato come ci si comporta, come si fanno i post, come si commenta. Eh, sui commenti si sono soffermati parecchio. Mi hanno fatto vedere le pagine giuste, i post fatti come si deve. Ho imparato molto, credo. In generale è stato carino. Magari a volte un po’ cringe, soprattutto quando mi dicevano ‘devi essere sintetico nei testi’ e io invece ero tipo ‘ma zio, sintetico cosa? Ma ti rendi conto il trauma che fino all’altro ieri la gente giocava con le figurine e ora deve scegliere quale lavatrice comprare? Un attimo sei lì convinto che i vestiti si lavino e stirino magicamente da soli e un attimo dopo stai confrontando prezzi e funzioni tra modelli in offerta. Finisce che tra un po’ ci ritroviamo alle riunioni di condominio a votare per non far giocare i ragazzini a pallone in cortile e tu mi dici sintetico?’ A parte che ‘sta lavatrice è una bomba e fa il suo anche col sintetico (markettata), ma questo è un altro discorso. Vabbè, tornando a noi, che stavo dicendo? Ah, sì. Mi è servito di brutto quel corso, te lo consiglio. Metti che domani devi gestire la pagina di un brand di magliette fighissime che fa un tuo amico (che tra l’altro questa lavatrice laverebbe da paura; sì lo so, altra markettata), o metti che mi licenziano e cercano un altro social media coso… non si sa mai. Vabbè, stasera che mangi?. Si conclude così il post sulla pagina della ben nota catena di elettronica, scatenando una valanga di commenti.  Conclusioni A suon di “fra” e “oh” ci ha fatto capire come fare marketing è molto di più. E dietro il social media manager di Unieuro c’è un’azienda francese la BCube fatta di uomini e donne al passo coi tempi. Una strategia che si è distinta tra migliaia di messaggi sulle bacheche social e che, a distanza di giorni, ancora fa discutere. Tu cosa ne pensi?  Faccelo sapere nei commenti e continua a seguire i prossimi appuntamenti di marketing e non solo per saperne di più su altre campagne marketing di successo. Al prossimo appuntamento!  
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Gabriella Avallone 28/12/2020

Gli spot di Natale 2020 durante il Covid
Lo sappiamo ormai tutti che la pandemia ha causato gravi conseguenze, oltre che sul campo medico-sanitario anche sull’economia dei paesi. In particolar modo anche in relazione alle ricorrenze e le festività, che solitamente registravano i più alti numeri in termini di consumo. Di fronte agli effetti della pandemia sui consumi, vediamo allora quali sono state le strategie di marketing delle più grandi multinazionali.   Ecco quali sono stati gli spot di Natale 2020:   Coca-Cola: Coca-Cola è sempre stata un’azienda attenta alla pubblicità ed in particolar modo alle emozioni che intendeva comunicare. Per quest’anno ha deciso di affidare le sorti dello spot al regista Taika Waititi, che ha diretto anche diversi film di successo, tanto da aggiudicarsi nel 2020 l’Oscar ed il premio Bafta per la migliore sceneggiatura di Jojo Rabbit. La storia dello spot racconta di una bambina e di suo padre, che si sposta per lavoro. Prima di partire la figlia gli consegna la lettera per Babbo Natale, così inizia la sua rocambolesca avventura per riuscire a consegnarla. Solo alla fine dello spot emerge chiaro il messaggio, ovvero un invito a pensare alle cose semplici. Difatti, una volta aperta la lettera, il padre si accorge che l’unica cosa che sua figlia desiderava era che lui tornasse a casa in tempo per il Natale. A guidare il grande camion rosso, naturalmente brandizzato Coca-Cola che lascerà a casa il padre è Babbo Natale. “This Christmas, give something only you can give”.       Disney: Coca-Cola non è stata l’unica a puntare sulla potenza del legame familiare. Un’idea simile viene anche alla Disney, con lo spot di Natale 2020 che evoca ricordi ed emozioni legate alla famiglia. Si tratta di uno spot animato, che parte nel 1940 per poi tornare in epoche più recenti. In un richiamo continuo a ricordi di tempi diversi, un peluche a forma di topolino indicherà il legame che viene tramandato da generazioni e che in questo caso vede protagoniste la nonna e la sua nipotina. Affetto, tradizione, l’importanza di tramandare i ricordi verso le nuove generazioni, anche attraverso oggetti che possono sembrare semplici ed insignificanti. “From our family to your” è il messaggio che appare alla fine dello spot, nel tentativo di far sentire i consumatori parte della grande famiglia Disney ma anche di rafforzare il legame con i propri familiari attraverso piccoli ma significativi gesti.        WWF: Lo spot del WWF per Natale pone l’accento sulla drammatica situazione relativa agli habitat degli animali, in questo modo prendendo ad esempio un grande elefante. Lo spot è in bianco e nero, vede protagonista una ragazza, che dopo aver finito la sua lezione di musica, uscendo di casa, nota qualcosa di strano, come auto ribaltate, lampioni che si muovono. Continuando a camminare si imbatte in un grosso pachiderma all’interno di un campo da basket, quindi decisamente fuori dal suo habitat naturale. Il messaggio che viene citato per sensibilizzare è: “We would be lost without a home”. Let’s protect theirs”. Inoltre sul proprio sito il WWF ha sottolineato più volte la necessità di tutelare i lavoratori, tenendoli a casa e quindi tutelarli dalla pandemia in atto.       Amazon: Amazon coglie a pieno il problema delle limitazioni derivanti dalle misure anticontagio nel suo spot. Un aspetto che tra le tante cose è stato uno dei punti a favore del marketplace, al quale proprio quest’anno in molti si sono affidati per far recapitare i regali a casa di familiari ed amici. La pubblicità mostra una ragazza che non può più fare danza in presenza di alcune compagne e la competizione alla quale avrebbe dovuto prendere parte viene cancellata a causa del Covid. Però come dice il messaggio dello spot “The show must go on” soprattutto in un periodo come questo, così grazie ai familiari e vicini amici e, naturalmente il contributo di Amazon, riesce ad esibirsi.  
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