Che cos'è il Growth Hacking
Il nuovo approccio di cui si sente ultimamente parlare sempre più spesso: il Growth Hacking. Può minacciare il mondo del marketing tradizionale?
Gabriella Avallone 28/10/2020 0
Se ne sente stesso parlare ai meeting o alla convention legate al mondo del marketing ma che cos’è il Growth Hacking?
Partiamo dalla sua definizione che si concentra su alcune parole chiave come: processo, sperimentazione, efficienza e crescere. Il significato si aggira intorno ai 4 temi anche se la traduzione più fedele dall’inglese sarebbe “pirata della crescita” ma diciamo che in italiano suona molto male. Ad ogni modo il significato intrinseco sarebbe quello di crescere, ragionando fuori dagli schemi.
Il Growth Hacking nasce da un post di Sean Ellis il 26 luglio 2010, dove scriveva “Find Growth Hacker for your startup”. Ellis si occupava di marketing per le più importanti start up della Silicon Valley. Si, stiamo parlando dello stesso Sean Ellis che ha trasformato il referral program di Dropbox, facendolo passare da 100.000 utenti a 4 milioni in 15 mesi.
Egli si occupava di far crescere le aziende, veniva da chiamato da aziende dal calibro di Eventbrite, Kissmetrics e Dropbox e così via. Le aiutava a crescere nel giro di 6-12 mesi attraverso un metodo ben preciso. Tutto era basato step by step e tutto ciò era un nuovo modo di fare marketing.
Per molti è visto come una minaccia per il marketing inteso tradizionalmente ma in effetti ciò che è molto diverso è il tipo di approccio. Si può dire che è più vicino al digital marketing ma ad ogni modo in molte aziende le persone fanno Growth Hacking da una vita ma non sanno che si chiama così.
Il Growth Hacking è “Processo”:
Vuol dire che è un’attività che richiede del tempo, non è di sicuro un’azione che viene compiuta una tantum. Il tipo di processo è inteso per un Growth Hacker come una strategia rapida e continua basata su esperimenti volti a coinvolgere il marketing dell’azienda, brand o prodotto, fino a trovare quello vincente: il Growth Hack.
Il Growth Hacking è “Esperimento”:
I tipi di esperimenti utilizzati per agevolare questo processo, possono coinvolgere tutto il team o l’area business. Questi vengono scelti e cambiati ogni giorno e così di seguito vengono analizzati e monitorati, passo dopo passo attraverso i nuovi numeri, i nuovi click o le ultime conversioni. Tutto sarà appuntato in un file Excel, tutto sarà schematico e leggibile.
Naturalmente per essere definito tale, un esperimento deve essere:
- Misurabile: per risalire alla causa-effetto che l’ha scatenato;
- Ripetibile: deve essere possibile ricreare le stesse condizioni nel caso in cui fosse andato a buon fine;
- Scalabile: la scalabilità è legata alla ripetitività citata sopra, difatti deve essere poter ripetuto su scala, quindi replicato da 1 a 100 o più.
Il Growth Hacking è “Efficienza”:
Tutti sono bravi a far crescere un loro progetto o a parlare di business con tanti soldi pronti da investire. L’obiettivo del Growth Haker è di ottimizzare al massimo questo processo fino a trovare la combinazione vincente per ogni business. Sicuramente ciò non vuol dire che sia un processo a costo zero ma che tende a fare un uso ponderato ed ottimizzato del budget a disposizione.
Il Groth Hacking è “Crescita”:
La crescita in questo caso va oltre l’aspetto del marketing ed invade proprio la sfera del business. Naturalmente un’azienda può essere già cresciuta, dipende dalla sua fase, ma ciò non vuol dire che non possa essere migliorata.
Le caratteristiche che più racchiudono questo processo sono: creatività, adattabilità, espandibilità, rapidità.
Se vuoi scoprire cosa si studia per diventare un Growth Hacker seguici nei prossimi articoli.
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