Telegram: 3 consigli per il marketing

Come usare Telegram per raggiungere il tuo target

Tiziana Troisi 04/02/2021 0

Lo sanno tutti: ormai la messaggistica istantanea è parte integrante della nostra vita. I messaggi sono un modo per sentirsi più vicini e comunicare, in modo informale ma anche in ambiti professionale.

L’evoluzione tecnologica ha permesso di fare delle applicazioni di messaggistica usi diversi e sempre nuovi rispetto a quello che era il loro scopo originale: non solo messaggi ma video e sticker un piccolo cloud dove salvare documenti e foto.

Potevano, i grandi brand, non imparare a sfruttare l’enorme potenziale di questi nuovi mezzi? Certo che no!

Telegram: nascita e diffusione

In particolare, l’app di messaggistica istantanea che più si presta all’utilizzo nel campo del marketing è Telegram.

Nata nel 2013 dai creatori del social network russo Vk, Telegram oggi conta quasi 500 milioni di utenti attivi e quasi 5.000 iscrizioni al giorno. Una platea grandissima e particolarmente succulenta per chi cerca di ampliare il proprio pubblico.

Telegram: il target

Parlando di pubblico, sorge spontanea una domanda: chi utilizza Telegram?

Trattandosi di una piattaforma molto diffusa, vale la pena soffermarsi un attimo ad analizzare qual è il pubblico che più la utilizza.

Come ogni app di messaggistica, Telegram è molto utilizzata dai millenials. Date alcune particolari funzioni, Telegram è utilizzata anche da un pubblico più adulto.

La particolarità di quest’app non riguarda propriamente il target raggiungibile. Su telegram, attraverso la creazione di gruppi e canali tematici, si riescono a creare tante piccole nicchie di pubblico interessate ad un determinato argomento.

Se volete un pubblico selezionato e fedele, sapete dove cercarlo.

Tre consigli per il marketing su Telegram

Ora veniamo al sodo: come detto, Telegram si presta benissimo ad essere utilizzato come mezzo per campagne di marketing innovative, personalizzate e coinvolgenti.

Ecco quali sono le 3 funzioni più interessanti di Telegram e come utilizzarle:

  • Bot: Si, telegram offre la possibilità di creare e utilizzare sistemi di chat automatizzate che possono aiutare moltissimo: per esempio, creando un bot che faccia al posto vostro le domande che vorreste fare ai vostri follower, potreste somministrare loro un sondaggio di opinione in pochi minuti. Per chi punta alla lead generation, niente paura: attraverso un bot è possibile anche compilare form e scaricare documenti
  • Gruppi: se il vostro obbiettivo è la brand awareness, creare dei gruppi di discussione su una tematica vicina al vostro prodotto, potrebbe essere una buona soluzionePer esempio, un brand di cosmetici potrebbe creare un gruppo dove si parli di beauty e proporre, indirettamente i propri prodotti. A differenza di altre app di messagistica, su Telegram non viene mostrato il numero di telefono. Dopo l’installazione, basta un nickname per rendersi rintracciabili. Anche i clienti più attenti alla loro sicurezza non avranno timore di aderire. Creare una community solida è fondamentale.
  • Canali: se l’idea di dover gestire un gruppo vi spaventa e sembra troppo impegnativo in termini di tempo, tranquilli. Oltre ai gruppi, Telegram ha pensato a creare un sistema che aiutasse anche chi è abituato a una comunicazione un tantino più formale. Vediamolo nel dettaglio.

I canali Telegram

Se la vostra comunicazione si svolge per lo più secondo la logica del one to many, quello che vi serve è un canale su TelegramUn canale funziona proprio come un gruppo tranne che per un piccolo particolare: a poter interagire e condividere contenuti è solo il proprietario. Gli iscritti fanno da pubblico silente. Viste le sue caratteristiche, un canale può essere perfetto per la condivisione di newsletter e aggiornamenti vari. Ma non solo: sui canali è possibile condividere sondaggi a risposta multipla.

Si può quindi sondare le opinioni del vostro pubblico o cercare di capire qual è l’orario più congeniale alla pubblicazione dei contenuti.

Questo tipo di utilizzo si presta, come detto, ad una comunicazione istituzionale. Giornali come Repubblica hanno fatto di questo metodo una risorsa per la creazione di un’informazione precisa ma non invasiva.

Se preferite un approccio più amichevole, c’è sempre la possibilità di lasciare che gli iscritti commentino i vostri post.

Ormai lo avete capito: Telegram non  è solo un’app per inviare messaggi. Anzi, può essere molto di più.

Se cercate altri consigli sul mondo del marketing digitale, continuate a seguirci sui social.  

Potrebbero interessarti anche...

Tiziana Troisi 13/04/2022

Swatch e Omega: storia di un successo
Da qualche tempo ormai il marketing ci ha abituato a concepire i prodotti in maniera molto diversa rispetto al solito. È tutto un fiorire di edizioni limitate e nuovi gusti impossibili da trovare ovunque. È successo con le edizioni speciali dei gelati Magnum, o ancora con i famigerati biscotti alla Nutella. Le più recenti campagne di marketing si sono mosse in una direzione precisa, promuovendo i prodotti secondo un principio che sembra perfetto per corrompere il pensiero della mente umana.  Quello della scarsità. Scarsità: un nuovo modo di fare marketing Quando una persona vuole acquistare un prodotto, tende a non agire quasi mai d’impulso. Ci pensa e ci ripensa, convinta che quel prodotto sarà sempre li ad aspettare. Cosa fanno quindi i marketer che vogliono spingere sempre di più il loro prodotto? Ne fanno un’edizione limitata difficilissima da reperire. L’ansia di perdere l’occasione di avere tra le mani un oggetto unico ed inimitabile potrebbe spingere l’acquirente ad evitare tutti quei ragionamenti pre-acquisto e buttarsi a capofitto sul prodotto. Il marketing di oggi ha unico grande obbiettivo: regalare ai clienti la possibilità di sentirsi unici. Un po’ quello che succede con i prodotti Apple: averli fa sentire gli acquirenti parte di una community unica e speciale. Probabilmente avrà pensato proprio a questo la casa di orologi Swatch, quando ha deciso di lanciare sul mercato un nuovo modello dei suoi famosissimi orologi. Negli anni, la fama del brand di orologi è cresciuta per motivi precisi: il brand svizzero era stato uno dei primi ad offrire ai clienti la qualità di prodotti fatti ad arte ad un prezzo più che accessibile. La forza di Swatch è sempre stata questa; prodotto da tutti i giorni con fantasie super originali che non tralasciassero la qualità. Swatch x Omega: come nasce la collaborazione Per rinnovare leggermente la propria immagine, si è deciso di creare un orologio decisamente unico nel suo genere: il nuovo Omega Moon Watch, creato in collaborazione con Omega. Questa nuova linea è un chiarissimo omaggio agli appassionati di stelle. La linea creata sembra essere infatti una riproduzione piuttosto fedele degli orologi indossati dagli astronauti che hanno guidato l’Apollo 11 verso i celi. Omega ha dato vita insieme a Swatch ad un oggetto davvero unico nel suo genere. La nuova linea conta ben 11 modelli, ognuno dedicato ad un diverso pianeta del sistema solare. Dal connubio tra questi due grandissimi brand è nato un orologio da uso quotidiano dallo stile unico ed inimitabile, come tutti i speed master. Qualità e bellezza questa volta sono stati offerti al pubblico ad un prezzo piccolissimo: se prima un vecchio modello speed master poteva arrivare a costare anche mille dollari, questo modello ne è costati appena 250. Se non si è esperti di orologeria, capire quello che è successo davanti ai punti vendita di tutto il mondo sarà leggermente complicato, ma noi siamo qui per questo. Ti spiegheremo il motivo nascosto dietro l’evento più chiacchierato degli ultimi tempi.   Code lunghissime davanti ai punti vendita Swatch: ecco perché è successo Dopo il lancio di questa attesissima collaborazione è successo qualcosa che non ci si sarebbe mai aspettati: folle di appassionati del settore si sono riversate davanti ai punti vendita per provare ad accaparrarsi almeno un esemplare. La folla è stata talmente numerosa da costringere i punti vendita ad effettuare controlli sugli acquisti. Un solo orologio per ogni persona. Per capire la portata dell’evento ti basti sapere che nonostante questa operazione di controllo molti clienti sono rimasti a mani vuote. Ma come si è scatenato tutto questo interesse verso un settore merceologico fino ad allora considerato abbastanza di nicchia? Per capire meglio quello che è accaduto con questa collezione vorremmo fare un piccolo esempio: prova ad immaginare un prodotto di lusso che ti piace. Mettiamo il caso, per esempio, che Birkin realizzi una borsa in collaborazione con un brand leggermente più low-budget. I materiali saranno leggermente differenti ma il prezzo sarà sicuramente più accessibile. Quale migliore occasione per acquistare la borsa dei tuoi sogni? È un po’ quello che è successo con i nuovi modelli SwatchxOmega: gli appassionati ma anche i casual hanno finalmente mettere le mani un oggetto considerato di inestimabile valore, a prescindere dal prezzo. Essere unici conta Quello che è accaduto con Swatch è la chiara dimostrazione di una cosa: nome e reputazione contano. Più di quanto si possa pensare. Poter indossare qualcosa di unico vale tutte le ore di fila davanti ad un punto vendita. Non importa se si tratta di un prodotto che usi di rado, devi averlo! Tu hai mai fatto lunghe file per un prodotto? Raccontacelo.
Leggi tutto

Paola Palmieri 22/01/2021

Il marketing e le sue regole: il successo di Unieuro
Chi fa marketing lo sa bene, ci sono delle regole da studiare e rispettare ma qualche volta anche da infrangere per emergere. Spesso vince chi è pragmatico, chi decide di buttarsi nella mischia e rischiare, puntare tutto su un progetto nuovo ed originale. Chi, in poche parole, decide e ha il coraggio di rompere il flusso della pubblicità tradizionale e vince contrariamente a tutto e a tutti. Diverse le armi a disposizione per combattere ma bisogna affilarle bene: c’è chi cura nei minimi particolari la campagna (dall’immagine al copy), chi usa l’ironia prendendo in giro i competitor o addirittura scommette su di essi per far emergere il proprio valore intrinseco.  Campagna Unieuro: i punti di forza Unieuro ha deciso così di rompere gli schemi svestendo i panni di una seriosa campagna aziendale che grida a sconti e promozioni incredibili. Tutto nasce dalla promozione di una lavatrice LG scontata al 54%, non ci sarebbe altro da aggiungere o forse poco altro come il più classico degli affrettati! o un'offerta che parla da sè e invece.  Il post Se clicchi su altro le parole diventano protagoniste, usando uno slang comune e molte di più di quelle solitamente concesse al web, riescono a convincere e divertire. Se te lo fossi perso leggiamo insieme il post, scritto direttamente dal social media manager dell'azienda: Oh, grazie che hai premuto ‘altro’. Davvero. Che poi altro che ‘altro’. Qui c’è tutto. Sì fra, sono io, il social media manager di Unieuro. Niente, ‘ste settimane non ci sono stato perché mi hanno mandato a un corso per imparare a fare i social fichi. Sì, dopo quella storia dell’offerta che si commenta da sola mi hanno detto che ne avevo bisogno, che mi vedevano un po’ provato e storie. Praticamente a ‘sto corso mi hanno spiegato come ci si comporta, come si fanno i post, come si commenta. Eh, sui commenti si sono soffermati parecchio. Mi hanno fatto vedere le pagine giuste, i post fatti come si deve. Ho imparato molto, credo. In generale è stato carino. Magari a volte un po’ cringe, soprattutto quando mi dicevano ‘devi essere sintetico nei testi’ e io invece ero tipo ‘ma zio, sintetico cosa? Ma ti rendi conto il trauma che fino all’altro ieri la gente giocava con le figurine e ora deve scegliere quale lavatrice comprare? Un attimo sei lì convinto che i vestiti si lavino e stirino magicamente da soli e un attimo dopo stai confrontando prezzi e funzioni tra modelli in offerta. Finisce che tra un po’ ci ritroviamo alle riunioni di condominio a votare per non far giocare i ragazzini a pallone in cortile e tu mi dici sintetico?’ A parte che ‘sta lavatrice è una bomba e fa il suo anche col sintetico (markettata), ma questo è un altro discorso. Vabbè, tornando a noi, che stavo dicendo? Ah, sì. Mi è servito di brutto quel corso, te lo consiglio. Metti che domani devi gestire la pagina di un brand di magliette fighissime che fa un tuo amico (che tra l’altro questa lavatrice laverebbe da paura; sì lo so, altra markettata), o metti che mi licenziano e cercano un altro social media coso… non si sa mai. Vabbè, stasera che mangi?. Si conclude così il post sulla pagina della ben nota catena di elettronica, scatenando una valanga di commenti.  Conclusioni A suon di “fra” e “oh” ci ha fatto capire come fare marketing è molto di più. E dietro il social media manager di Unieuro c’è un’azienda francese la BCube fatta di uomini e donne al passo coi tempi. Una strategia che si è distinta tra migliaia di messaggi sulle bacheche social e che, a distanza di giorni, ancora fa discutere. Tu cosa ne pensi?  Faccelo sapere nei commenti e continua a seguire i prossimi appuntamenti di marketing e non solo per saperne di più su altre campagne marketing di successo. Al prossimo appuntamento!  
Leggi tutto

Gabriella Avallone 21/10/2020

Instagram for Business: le campagne da provare
Negli anni tutte le pianificazioni delle più importanti aziende passano per il social considerato uno dei più gettonati del momento: Instagram. Instagram è da sempre stato il social della comunicazione visiva per eccellenza, con foto di impatto e brevi video emozionali. Instagram è un social che ha avuto molto successo e a dimostrarlo sono i dati statistici che mostrano un guadagno pari agli 8, quasi 9, miliardi di dollari nelle tasche di Zuckerberg. Questo accadeva già nel 2018, si pensi che ad oggi nel 2020, 30% di queste entrate provengono dagli investimenti pubblicitari.   Come cambia la pubblicità sul social: Instagram nasce come luogo dove condividere foto, poi sembra andato sempre più a favore degli obiettivi di marketing, con le stories, le dirette ed ora anche le IG, per dare ancora più opportunità agli inserzionisti. Ma perché ad oggi Instagram si è aggiudicato il primato tra i social per la possibilità di fare advertising?   Scopriamolo subito!   1)      I post sponsorizzati: Collegando il profilo Instagram aziendale a Business Manager di Facebook sarà possibile gestire le campagne sponsorizzate. È proprio tramite questo strumento che sarà possibile crearle in modo creativo e allo stesso tempo gestirle i dati e monitorarne le analisi.   Post a raccolta: 2)      Un solo post non basta per tutti! Per chi possiede un negozio e-commerce ad esempio sarebbe più facile mostrare più di una scelta presente in negozio ad esempio. Proprio per questo motivo che nasce la possibilità di usufruire del formato raccolta su Instagram. In modo da poter strutturare la campagna con un layout a forma di griglia dove è possibile inserire almeno tre degli articoli sotto l’immagine principale scelta per la campagna.   3)      Le stories: L’80% degli utenti Instagram sono attivi e pubblicano costantemente stories. Il traffico generato dalle stories è tantissimo. Sicuramente a molti di voi sarà capitato di trovarsi a guardare una ads story, quindi sponsorizzata, mentre passa da un account ad un altro.   Molto spesso queste stories sono accompagnata dallo swipe up che consente all’utente, scorrendo verso l’alto, di accedere in modo diretto al sito o alla pagina prodotto dell’articolo in riferimento. La story rappresenta tra l’altro un attimo modo di fare storytelling, di raccontarsi, mostrando agli utenti la storia o il carattere, il tono, la mission, che si intende far trasparire al proprio brand. Per questo dietro la story dovrà esserci un pensiero sempre ragionato e coerente.   Video Ads: 4)      Cosa dire su i video ads? Rispetto ad una foto sponsorizzata, consente di ottenere un tasso di visualizzazioni molto più alto rispetto agli altri formati. Solitamente il tempo massimo di durata per un video arriva a 60 secondi, che fungono da veri e propri teaser per incuriosire l’utente, concedendogli solo un assaggio, come il trailer di un film, per poi indirizzarlo su altre piattaforme per saperne di più, come Youtube o direttamente il proprio sito web.     IGTV: 5)      Se l’idea è quella di pubblicare un video dalla durata più lunga e non sponsorizzato, è il caso di parlare delle IGTV. Questa funzione è molto utilizzata dagli influencer, perché anche se non sono promozionali, ottengono molto seguito. Ad esempio come credi che la popstar Rihanna abbia lanciato il suo personale marchio di make up, Fenty Beauty? Proprio tramite una IGTV.   Hai un brand e non sei ancora sicuro di investire in questo tipo di pubblicità? Condividi con noi le tue perplessità.
Leggi tutto

Lascia un commento

Cerca...