Marketing e zona rossa. Ecco le idee vincenti

Pandemia e comunicazione, come uscirne?

Tiziana Troisi 29/03/2021 0

È inutile negarlo: la pandemia che stiamo attraversando ha cambiato il mondo. È ormai un anno che tutto si è fermato: commercio, movimenti di persone, viaggi, lavoro. Sembra che non accada mai nulla di troppo rilevante, nulla di cui tenere conto.

Le attività sono chiuse ormai da tantissimo tempo: ristoranti, palestre, pub, estetiste e parrucchieri. Tutti (o quasi) hanno dovuto salutare i propri clienti senza una data sicura in cui ritrovarsi.

Come mantenere vivo il rapporto tra un’attività e i suoi clienti? Con i social ovviamente. Le interazioni in rete sono, ad oggi, l’unica cosa che ci impedisce di impazzire mentre restiamo rinchiusi in casa. Stare sui social però, non basta.

Empatia, Positività, Ironia: le armi contro la pandemia

Per coltivare una relazione con i propri clienti e soprattutto per mantenerla salda, bisogna avere costantemente in mente tre parole magiche:

empatia: cercate di mettervi nei panni di chi vi legge, di carpire le sue emozioni e farle vostre. Dite al cliente quanto sia difficile per voi questo momento, quanto non vedete l’ora di ritrovarlo.

Positività: si, lo sappiamo che siete arrabbiati. Soprattutto per i possessori di un’attività commerciale, questo è un periodo difficilissimo. Trasmettere la propria negatività a chi cerca online il brand non è mai una scelta intelligente: cercate, dove possibile, di creare contenuti che trasmettano ai vostri clienti quel pizzico (ma anche di più) di positività di cui tutti avremmo bisogno.

Per esempio, nei vostri post cercate sempre di spostare il focus della conversazione sul momento in cui tutto tornerà alla normalità e potrete di nuovo accogliere i vostri clienti.

Ironia: se quel momento vi sembra ancora lontano, cercate di spostare la conversazione su altro­: post divertenti ed ironici che spostino la conversazione su un piano diverso e più sereno, che aiuti chi vi segue ad allontanare la mente da pensieri infelici. Dimenticate parole come lockdown, distanziamento sociale, covid 19. Sono parole già sentite troppo spesso al tg, e nessuno ha voglia di ritrovarle sui social. I vostri account aziendali devono diventare un porto sicuro, dove estraniarsi. Cercate sempre di mantenere lo stesso tone of voice, per rendervi riconoscibili. La strategia giusta è: esserci, come sempre, più di prima.

Per farvi capire ancora meglio cosa intendiamo, eccovi qualche consiglio, con esempi di best practices.

Food & Beverage: divertire con i tutorial

Partiamo dalla categoria forse più colpita da questa fortissima crisi economica: ristoranti, pizzerie e affini. È vero, c’è sempre la possibilità di fare asporto e delivery, ma sappiamo benissimo che non è mai la stessa cosa: spesso, il confezionamento di determinati prodotti ne pregiudica la qualità per il cliente finale.

Se il vostro delivery non vi sembra abbastanza, cercate di dare ai vostri clienti la soluzione alternativa: come? Potreste dare ai vostri affezionati clienti una ricetta da replicare a casa! Proprio come ha fatto Gino Sorbillo; l’artista della pizza napoletana, durante il primo lockdown ha girato un video in cui spiegava passo dopo passo la ricetta per la sua inimitabile pizza fritta.

Se invece non vi va di metterci la faccia e volete continuare a coccolare i vostri clienti anche a distanza, potreste pensare ad un omaggio: per esempio, potreste regalare un dolce ad ogni cliente che raggiunga un certo tetto di spesa. Fidatevi, i clienti vanno presi per la gola.

Piccolo consiglio: come abbiamo detto, l’importante è esserci. Anche più di prima. Se i continui cambi di zona e colore vi hanno messo in crisi ed avete deciso di chiudere per un po' di tempo la vostra attività, ditelo subito ai vostri clienti. Basterà un post social scritto con sincerità. Essere onesti paga sempre ed è sempre meglio di un telefono che squilla a vuoto. In un periodo come questo, una chiusura improvvisa può destabilizzare e la mancanza di comunicazione mina la fiducia.

 

Palestre e servizi alla persona: coccolarsi da lontano

Avete una palestra e da un anno siete costretti alla chiusura? Perché non creare dei piccoli tutorial che i vostri clienti possano seguire comodamente da casa? Restare in forma è importante, ma senza uno stimolo esterno è difficile. Siate incoraggianti e cercate di mostrare energia. Potreste anche provare a fare delle lezioni in diretta, connessione permettendo. Tornare ad avere un dialogo ricorderà ai vostri clienti perché vi hanno scelto e il vostro valore.

Se invece il vostro brand si occupa di servizi alla persona, la soluzione migliore è quella più creativa: potreste trasformare la vostra pagina social in uno shop su cui vendere i prodotti che utilizzate in negozio. In questo modo le vostre clienti potranno sentirsi coccolate, come in salone, anche a casa.

Come vedete, c’è sempre una soluzione! Se i nostri consigli vi hanno fatto sorridere, continuate a seguirci.  Trasformeremo i vostri social in una zona bianca, grazie al marketing.

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Tiziana Troisi 27/08/2020

Vendere sui social: Instagram e Facebook shops
Da tempo Facebook si interessa alle piccole realtà aziendali sul territorio. Sono tante e hanno bisogno di vendere e di farsi notare. L’Azienda di Menlo Park ha perciò messo a disposizione sempre più strumenti gratuiti di promozione locale per permettere anche alle piccole realtà l’accesso a mezzi che altrimenti sarebbero inaccessibili. L’emergenza Covid ha ulteriormente provato le piccole aziende che fronteggiano la sfida delle vendite on line. Sull’onda proprio dell’emergenza, e dell’esigenza di vendere on line data dal lockdown, Facebook Inc. ha rilasciato Facebook shops. Instagram shops   In principio era Instagram shops. La modalità shopping consisteva nel “taggare” un prodotto presente in una foto così che l’utente potesse acquistare quel prodotto direttamente sulla piattaforma. Una volta taggato il prodotto era possibile visualizzare l’icona di una borsa e, cliccandoci, trovare informazioni come nome, prezzo e descrizione. Per fare ciò era necessario disporre di un catalogo prodotti: Da vetrina presente sulla pagina collegata al profilo su Instagram;  Da un file con le informazioni necessarie disponibile su Facebook Per semplificare le cose alle persone che amano fare shopping, nel 2018 Instagram ha introdotto una serie di aggiornamenti tra cui gli adesivi dei prodotti nelle storie e una destinazione per lo shopping in Esplora. Continuando a investire nello shopping, ha reso possibile salvare un prodotto per un secondo momento, condividerlo con un amico per un feedback o acquistarlo immediatamente. Un passaggio che non necessitava più dell’accesso al browser. Il nuovo Instagram shops Più recentemente è stata introdotta una nuova release. Shops diventa una vetrina immersiva, a schermo intero, che consente alle aziende di raccontare la storia del proprio brand e promuovere la scoperta dei propri prodotti. Attraverso “un'esperienza di shopping nativa.” Le persone possono visitare uno shop da un profilo Instagram aziendale o attraverso il feed e le storie. Durante la visita, possono visualizzare i prodotti, esplorare le raccolte e fare acquisti in tutta facilità attraverso il browser nell'app oppure, senza dover uscire, direttamente dagli shop con possibilità di acquisto. Grazie alle informazioni di pagamento protette in un unico posto, infatti, gli utenti possono acquistare dai brand che preferiscono senza dover effettuare l'accesso e inserire le informazioni più volte. “Con gli shop vogliamo dare alle persone la possibilità di sperimentare il piacere dello shopping, senza che gli acquisti vengano percepiti come noiose incombenze. “ Ha dichiarato l’azienda. Facebook shops Nel maggio del 2020, in pieno post lockdown italiano, arriva la notizia che tutti aspettavano. La nuova funzionalità del primo vero social network di tutti i tempi. Facebook shops fa sì che tutte le aziende abilitate possano aprire facilmente il proprio shop on line. La creazione del negozio è gratuita e soprattutto personalizzabile. Sarà infatti possibile scegliere, non solo i prodotti che andranno nel catalogo, ma anche l’aspetto del negozio virtuale impostando un’immagine di copertina e usando colori in linea con il brand. Cosa si può fare con questa nuova feature?  Il cliente può sfogliare l’intera collezione, salvare i prodotti e fare un ordine Potrà contattare l’azienda attraverso WhatsApp, Messenger o Instagram Direct. L’azienda potrà accedere a Live Shopping per taggare i prodotti all’interno di una Diretta. Il tag apparirà nella parte inferiore del video e gli utenti avranno la possibilità con un semplice tap! Si prospetta anche l’integrazione della realtà aumentata per provare virtualmente i prodotti. Si potranno collegare programmi fedeltà, consultare e controllare i propri punti e i premi. Come iniziare ad usarli? Facebook ha annunciato che avrebbe iniziato dalle aziende idonee che usano gli shop del profilo Instagram per poi estendere l'accesso nei mesi successivi alle altre. Le aziende idonee riceveranno un'e-mail quando il loro shop sarà pronto per la personalizzazione. Sarà imprescindibile un requisito: quello di avere attivato il Business Manager. Tra i vantaggi e le nuove opportunità che Facebook Shops offre c’è sicuramente la profilazione dell’utente. Sarà più semplice attraverso le informazioni in possesso di questi social network avere un profilo del consumatore ideale. L’esperienza d’acquisto verrà maggiormente personalizzata. Non solo, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, Facebook potrà mostrare alle persone solo quello che interessa realmente aumentando il tasso di conversione. Facebook Shops, inoltre, dialogherà con altre piattaforme come Shopify, BigCommerce e Woocommerce. Insomma non si può non usarlo!        
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Valentina Viglione 03/08/2020

Insights di Facebook: quali metriche tenere sotto controllo.
Gestire una pagina business sui social non è semplicemente postare contenuti,  è soprattutto analizzare i dati per capire se ciò che facciamo ci sta portando a centrare l’obiettivo che ci siamo prefissati ed, eventualmente,  quali azioni intraprendere per raddrizzare il tiro. Ma quali sono le metriche più rilevanti da tenere sotto controllo? Dipende dall’obiettivo che abbiamo, al di là del fatto che esistiamo sulla piattaforma per promuovere quello che facciamo, dobbiamo considerare anche da quanto tempo la nostra pagina esiste, e quanto la gente ci conosce. Attraverso la sezione “insights” che Facebook ci mette a disposizione, possiamo controllare l’andamento della pagina: le interazioni, i mi piace, i follower, la copertura dei post e tutti i dati necessari per fare un’analisi e cercare di raggiungere il nostro scopo. In linea generale quali sono i dati da tenere sempre sotto controllo?  Per determinare l’andamento del nostro lavoro, per valutare se il piano editoriale funziona, bisognerà non perdere di vista dei dati fondamentali: Mi piace alla pagina: dato presente nella sezione apposita degli insights, dove è possibile controllare, nel periodo esaminato,  se è stato  registrato un aumento o una diminuzione dei mi piace. Se notiamo una perdita repentina , sarà bene analizzare approfonditamente il periodo per capire qual è stata la causa di questo cambiamento che può essere dovuto ad un argomento non gradito trattato in un post, un commento negativo o addirittura un avvenimento esterno alla piattaforma social. La copertura:  Quanti fan abbiamo raggiunto mediamente nel periodo analizzato? Quante reazioni , condivisioni o commenti  rispetto al periodo precedente? Inoltre, nella sezione “Post”, “Stories” ed  “Eventi”, è possibile vedere in modo dettagliato la reach organica e a pagamento dei contenuti, le aperture uniche dei post e quante risposte ai tuoi eventi. Mentre i dati dei video sono ora consultabili solo attraverso il Creator Studio. Audience in target: Cioè il pubblico al quale ci siamo rivolti è quello che abbiamo cercato di intercettare? Questo dato è fruibile dalla sezione “persone” degli insights, dove è possibile vedere la percentuale di donne o di uomini che interagiscono con i nostri contenuti, suddivisi per fasce di età e provenienza. Messaggi: Quanti messaggi abbiamo ricevuto? Quanti nuovi contatti e, soprattutto, in quanto tempo abbiamo risposto? Quest’ultimo è un dato molto importante per il customer care, aspetto fondamentale per qualsiasi attività. Però, come dicevamo prima, ogni dato è importante ma dipende molto anche dall’obiettivo che vogliamo raggiungere. Quindi per obiettivo, quali dati analizzare? - AWARENESS: Ogni pagina, specialmente all’inizio, dovrebbe sempre misurare il grado di “notorietà del brand”, bisognerà farsi conoscere, diffondere il marchio e raccontare la mission.  Quindi sarà necessario, in un arco temporale ben preciso, analizzare la copertura dei post,  le impression ed in fine la crescita dei fan sia organica che a pagamento. - CONSIDERATION: Quanto interesse generano i nostri contenuti?  I post, le stories, i video sono abbastanza coinvolgenti? Arrivano al target giusto? Per questo bisognerà esaminare le interazioni, l’engagement rate cioè il tasso di coinvolgimento dei contenuti  e le richieste di info. - CONVERSION: Diciamo che l’obiettivo più diffuso o comunque quello a cui mirano la maggior parte delle pagine è la “conversione”, cioè generare delle vendite o acquisire contatti. Le metriche, quindi, da tenere sotto controllo saranno senz’altro i contatti generati , le vendite realizzate o le prenotazioni.   Tutti questi dati e tanti altri ancora possono essere scaricati in formato “csv”, direttamente dalla sezione” panoramica” degli insights, per un arco temporale non superiore a 180 giorni alla volta. Conviene, però, personalizzare il layout, inserendo solo i dati che sono di nostro interesse, altrimenti il sistema di default produrrà tantissimi dati  che potrebbero non essere utili per la nostra analisi. Però prima di partire è bene sapere che:  - I numeri riportati sono un’unione di dati organici e dati a pagamento. -  Un sensibile calo di dati può essere imputabile anche al budget investito nel periodo esaminato rispetto a quello precedente. - Non confondere la copertura dei contenuti con la visualizzazione della pagina. - Prendere in esame sempre le stesse metriche per una valutazione ponderata nel tempo. Spero che questo articolo ti sia utile per capire quali dati analizzare per la tua pagina. Se hai un argomento in particolare che desideri approfondire, faccelo sapere con un commento.
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Paola Palmieri 09/10/2020

Inbound marketing vs. outbound marketing: tecniche a confronto
Partiamo dai fondamentali. Cos’è l'inbound marketing? In cosa consiste? Facciamo un esempio pratico. Immaginiamo che tu abbia bisogno di un corso di lingue, andrai su Google e immetterai la chiave di ricerca. Seguiranno nelle prime soluzioni annunci delle scuole che effettuano tali corsi a te più vicine. Ora che tu decida di iscriverti o meno questo è indifferente per l’inbound marketing, la scuola ti ricorderà della sua esistenza e riproporrà alcuni suoi inviti al sito o altri messaggi.  Definizione Questo è come funziona esattamente l’inbound marketing. Per definizione è in grado di intercettare il bisogno dell’utente, o cliente finale, nel momento in cui esso viene espresso. È al posto giusto nel momento giusto potremmo aggiungere.   L’outbound marketing, al contrario, non risponde ad alcun bisogno o richiesta specifica ma lancia un messaggio alla massa tentando di indurre in tentazione. Un esempio pratico? La pubblicità! Quale il marketing più efficace? Beh, non esiste risposta giusta: dipende da vari fattori. Ma vediamo più da vicino gli strumenti che adoperano entrambi e valutiamo insieme i pro e i contro di entrambe le strategie.   Gli strumenti L’inbound marketing si avvale di: • Blog • Promozione sui social media • Ppc • Formazione. L’outbound marketing, invece, è un modo di fare pubblicità che “interrompe” l’attenzione delle persone. Come? • Spot in tv • Spazio sui giornali • Passaggi alla radio • Volantini pubblicitari • Pop-up che si aprono durante le ricerche in rete • E-mail marketing. Inbound marketing e outbound marketing: vantaggi e svantaggi Detto questo vediamo i pro e i contro. Partiamo dall’outbound marketing: • PRO. Questa tecnica è ottima se vuoi creare consapevolezza in un pubblico esteso rispetto a un prodotto/servizio.  • CONTRO. Come svantaggi, tuttavia, teniamo presente che risulta essere piuttosto costoso: pubblicità in tv, su radio o sui giornali rappresentano un investimento dal ritorno non assicurato.  Dal canto suo l’inbound marketing consente di canalizzare gli sforzi di comunicazione solo verso persone potenzialmente interessate.  • PRO. È in grado di creare una comunicazione diretta e bidirezionale con il cliente, che può dare il suo feedback. Così si crea un rapporto che può sfociare nella fidelizzazione del cliente stesso. Strumenti attuali di digital marketing come l’e-mail marketing verso alcuni utenti che si sono registrati, le campagne di Google Ads per intercettare le ricerche degli utenti, le campagne sui social network, sono attività mirate che hanno un costo minore rispetto agli strumenti tradizionali. • CONTRO. Il costo minore non vuol dire e non si traduce necessariamente in facilità di realizzazione. L’inbound marketing non si può improvvisare, richiede una progettazione attenta e una reale conoscenza degli strumenti a disposizione. Uno di essi è l’ottimizzazione SEO dei contenuti di un sito per posizionarsi nei primi risultati dei motori di ricerca ma che porta i suoi risultati solo nel medio-lungo termine. Da quanto detto fino ad ora si evince che sono entrambe valide tecniche che un’azienda può decidere di abbracciare o meno in base all’obiettivo, al target o anche al budget che ha a disposizione. Non è sempre vero che l’uno escluda l’altro o che siano l’un contro l’altro armati, anzi! Inbound marketing e post social Se a questo punto ti stai chiedendo dove si collocano i tuoi post social: inbound o outbound? La risposta è che se qualcuno sta seguendo la tua pagina Facebook, è interessato, questo è inbound marketing. Però Facebook è diventata una piattaforma piuttosto grande per cui i post vengono mostrati solo a una piccola percentuale di persone. Per massimizzare l’efficacia di questa attività, oltre a postare contenuti di qualità, devi prevedere delle campagne, che Facebook ti consente di targettizzare.  Se la lettura di questo articolo ti ha incuriosito o hai domande da porci non esitare a farlo. Resta connesso per altre notizie sul mondo del marketing… e non solo!  
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