TOFU – MOFU – BOFU le tre fasi del Funnel

Scopriamo le tre fasi del sales Funnel

Valentina Viglione 10/08/2020 0

Si sente sempre più spesso parlare di SALES FUNNEL, ormai parte integrante di molte strategie di marketing.

Con il termine Funnel (imbuto), associato al modello A.I.D.A. ( Attention – Interest – Desire - Action) nato nei primi del ‘900, viene indicato il percorso che fanno gli utenti per arrivare ad acquistare un prodotto o un servizio offerto.  

Immaginiamo, quindi, proprio un imbuto, dove la parte superiore, più ampia, riceve il pubblico a cui ci rivolgiamo, potenzialmente interessato a ciò che offriamo , mano a mano che scendiamo  verso la parte più stretta, il pubblico subisce una selezione contenendo utenti mediamente interessati, fino ad arrivare alla parte finale del Funnel dove si troverà un pubblico interessato e più propenso alla conversione.

Questi diversi step fanno parte delle tre fasi di cui si compone un Funnel, ma vediamo nel dettaglio cosa sono e a cosa servono:

1.       TOFU (TOP OF FUNNEL)

È, appunto, il top dell’imbuto, la fase iniziale del Funnel.

Il pubblico a cui ci rivolgiamo non ci conosce, il cosiddetto “pubblico freddo”, a questo punto comincia l’operazione di “Awarenesovvero far conoscere il Brand, incuriosire, stimolare interesse, rispondere ad un bisogno, un desiderio. E’ il momento di fare informazione, non vendita, in modo da consapevolizzare l’utente dell’esistenza di un prodotto o servizio.

 

2.       MOFU (MIDDLE OF FUNNEL)

Dopo aver informato ed incuriosito il potenziale cliente, bisognerà “nutrirlo” con il “lead nurturing” è il momento di educare e rassicurare l’utente, mediamente interessato al prodotto o servizio, mostrando contenuti che dimostrino quanto ciò che offriamo  sia un’ opzione valida per soddisfare quel bisogno.

Ed è in questa fase che va usato il “magnete” cioè un’esca per cercare di acquisire il lead attraverso un video, un e-book, un documento PDF o qualsiasi cosa che ci permetta di ottenere i dati del cliente.

 

2.       BOFU (BOTTOM OF FUNNEL)

Qui il cliente ci conosce, ha capito cosa offriamo ed ha bisogno proprio di quello.

Ora è il momento di invogliarlo esplicitamente all’acquisto con un’offerta speciale, uno sconto dedicato o una promozione imperdibile.

 

Naturalmente il processo può essere più o meno lungo, ciò dipende molto dalla tipologia di business.

Infatti, se il prodotto offerto  è un prodotto a basso costo, quindi con un processo di acquisto breve, si può parlare di fast Funnel, dove il lead viene acquisito nella fase iniziale, cioè il “magnete” viene offerto nella fase TOFU.

Al contrario, se il processo di acquisto è lungo, sarà necessaria la combinazione di diversi strumenti, tipo le Facebook ADS, Google ADS, mail marketing e tanto altro. In questi casi è bene avvalersi di tool esistenti che pianificano le operazioni di un Funnel, automatizzando i processi.

PERCHE’ CREARE UN FUNNEL?

Purtroppo non tutti coloro che visitano il nostro sito, o che ricevono una mail, o che vedono il nostro annuncio, acquistano subito il prodotto o servizio proposto, o forse lo faranno in un secondo momento. Quindi sarà necessario accompagnare il visitatore fino all’acquisto.

MA QUALI SONO I PRIMI PASSI PER CREARE UN FUNNEL?

- E’ fondamentale individuare la propria UVP (UNIQUE VALUE PROPOSITION) cioè cosa rende ciò che offriamo unico sul mercato? Qual è quel valore aggiunto sul quale possiamo puntare? Come lo possiamo raccontare?

- Conoscere le Buyer personas, quindi studiare il target a cui ci rivolgiamo, facendo anche test su vari tipi di pubblico.

- Conoscere quali sono i costi e i margini di guadagno di ciò che offriamo, per capire quanto investire nelle varie fasi, per cercare di ridurre al minimo il rischio di perdita del capitale investito.

Si parla di Funnel anche post-vendita: per far si che, chi ha già acquistato dovrà continuare a farlo, bisognerà “fidelizzare” il cliente, questa fase viene chiamata “loyalty”.

Il cliente andrà curato con mail periodiche, promozioni dedicate ed informazione. E’ la fase in cui il cliente verifica se il prodotto o servizio soddisfa le proprie aspettative tanto da riacquistare volontariamente in futuro, da lasciare delle recensioni positive contribuendo alla reputation del nostro brand, aiutandoci così nell’acquisizione di nuovi clienti.

Spero che questo articolo ti sia utile a fare chiarezza su questo argomento. Se hai un tema in particolare che desideri approfondire, lasciaci un commento.

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Gabriella Avallone 31/03/2022

Pubblicità in 3D questo è il presente!
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Gabriella Avallone 29/06/2021

Inserzione pubblicitaria attraente: ecco come
Sempre più importante che l’investimento pubblicitario porti i suoi frutti in termini economici. Per cui vediamo insieme come fare:   Come rendere il più attraente possibile un’inserzione pubblicitaria   Iniziamo col capire quali strumenti possono esserci d’aiuto. Se parliamo di inserzioni pubblicitarie non possiamo non citare il CTR, ovvero l’acronimo di “Click Through Rate”. Questa metrica indica la percentuale di persone che hanno cliccato o hanno interagito in qualche modo con la nostra inserzione. Fantastico no? In questo modo è possibile capire immediatamente se il nostro annuncio sta attraendo l’attenzione del pubblico e quindi se sta funzionando o meno.   In particolar modo viene utilizzata per misurare il rendimento delle parole chiave e degli annunci, quindi anche delle schede di prodotto (Ranking dell’annuncio). Se il CTR è elevato vorrà dire che stai avendo un buon riscontro sia sul tuo prodotto/servizio che sulla rete che stai utilizzando.   Che cos’è il CTR (Click Through Rate):   -       Il CTR è il numero di clic ricevuti dal tuo annuncio diviso per il numero di volte in cui l'annuncio viene visualizzato: clic ÷ impressioni = CTR. Ad esempio, se hai 5 clic e 100 impressioni, allora il CTR è pari al 5%. -       Ognuno dei tuoi annunci, le schede e parole chiave hanno il proprio CTR, che ti verrà mostrato nell’account. -       Un CTR elevato è un buon indicatore del fatto che gli utenti trovano annunci e inserzioni utili e pertinenti.   Ecco allora alcuni pratici consigli per aumentare il CTR:   -       Impostare uno sfondo colorato: solitamente, quando si carica un’inserzione pubblicitaria, è preferibile non utilizzare sfondi bianchi o troppo chiari. I contenuti rischierebbero di essere confusi tra i milioni di contenuti pubblicitari e con lo stesso sfondo della Home. Opta per qualcosa di colorato e vistoso. -       Impostare l’immagine a sinistra: è sempre consigliato caricare l’immagine a sinistra. Perché se conosciamo un minimo le abitudini dei social addicted, sappiamo di certo che tenderanno a scrollare dal cellulare con la mano destra, per cui la parte sinistra è più visibile. Ma non solo! Anche con i testi è preferibile impostarli da sinistra verso destra, noi occidentali siamo abituati a leggere così. In questo modo il messaggio sarà più immediato. -       Punto focale: dopo aver catturato l’attenzione, l’immagine dovrà guidare verso il secondo elemento fondamentale, ovvero il testo. Il testo dovrà far capire di cosa si tratta in modo chiaro e coinciso. -       Utilizzare un formato verticale: il post sarà più efficace se riuscirà ad occupare più spazio sullo schermo dello smarphone degli utenti mentre stanno scrollando il feed.   Se si pensa che l’inserzione, come il marketing del resto, hanno come punto centrale le persone, sarà più facile trovare fare una pubblicità adatta a catturare la loro attenzione. Quindi altro aspetto fondamentale è studiare bene il buyer persona prima di iniziare la tua strategia. Non dimenticare mai di comprendere i bisogni ed i punti di forza che potrai utilizzare per mettere a punto la tua inserzione.  
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